Michelle, tre ore nella casa del killer. Il "torno per pranzo" e il complice

Roma,i punti oscuri del delitto di Primavalle. Il tentativo fallito di portarla nel parco "delle coppiette" e tutte quelle telefonate fatte dall'assassino

Di Redazione Cronache
Michelle Causo
Cronache

Omicidio Primavalle, i punti oscuri e le mezze verità del killer

Restano ancora troppi i misteri dietro all'omicidio di Primavalle, costato la vota alla 17enne Michelle, il killer è stato incastrato per i tanti errori commessi e ha confessato, ma il movente e la ferocia della sua aggressione - si legge sul Corriere della Sera - nasconderebbero molto di più di un semplice debito di 40 €. Un'amica della vittima sostiene che la cifra fosse molto superiore: "Almeno 1500 €". I cassonetti di via Stefano Borgia, poi, non erano l’ultima destinazione della povera Michelle. Il killer aveva intenzione di nascondere il corpo e di non farlo trovare più. È l’ipotesi che si sta facendo largo in queste ore: quella che il giovane avesse deciso di occultarlo in un’area verde, frequentata da coppiette e tossicodipendenti, vicino ai contenitori dei rifiuti dove i primi poliziotti giunti sul posto hanno trovato il carrello con la 17enne già morta. Erano le 14.30 di mercoledì scorso.

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L’ultimo atto - prosegue Il Corriere - di una tragedia cominciata almeno tre ore prima, quando la ragazza è entrata nell'appartamento di via Giuseppe Dusmet. Ad attenderla, non è chiaro se da solo almeno all'inizio, ci fosse anche il ragazzo con il quale negli ultimi mesi aveva cominciato a frequentarsi in modo assiduo tanto da assentarsi da scuola più di prima. Gli investigatori della Squadra mobile attendono ancora i tabulati dell'utenza telefonica del killer, come di Michelle e di altri cellulari sequestrati nell'appartamento, per capire quante chiamate il 17enne abbia fatto quella mattina fra le 11.30 circa e il primo pomeriggio, quando è tornato a casa dopo aver abbandonato il corpo della ragazza e prima di essere bloccato dagli agenti del commissariato Primavalle. Telefonate forse ricevute da persone che potrebbero aver consigliato ciò che doveva fare per cavarsela. Alle 11 di quella mattina la giovane ha detto al nonno che sarebbe rientrata per pranzo. Come ha messaggiato anche alla madre Daniela. Un'ora e 50 minuti più tardi il telefono della ragazza era muto.

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