Migranti, Casarini usava il Papa per fare soldi. "I vescovi sono dei coglioni"

Il no global e la lettera di Francesco per farsi finanziare. Spuntano le intercettazioni in cui il gruppo insulta la Chiesa da cui avrebbero ricevuto 2 mln

Di Redazione Cronache
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Luca Casarini (foto Lapresse)
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Migranti, Casarini e i finanziamenti della Chiesa. Nell'inchiesta tutte le chat per arrivare fino al Papa

Continua a tenere banco il caso Luca Casarini, l'ex no global è indagato dalla Procura di Ragusa con altre cinque persone per "favoreggiamento dell'immigrazione clandestina". Nell'inchiesta - si legge su La Verità - emergono tutte le manovre di avvicinamento dell'ex capo delle Tute bianche ai vertici della Chiesa tra il 2019 e il 2021. Il merito (o la colpa) di aver avviato questo rapporto sarebbe degli arcivescovi delle due città (Bologna e Palermo) in cui si trovano la sede legale e la sede operativa di Mediterranea, la società di Casarini. Si tratta del capo della Cei Matteo Zuppi e dell'arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice. Questo aggancio - prosegue La Verità - ha permesso a Casarini e al suo socio Giuseppe Caccia di arrivare fino al Papa, che addirittura gli ha scritto una lettera: "Grazie Luca per tutto quello che fate".

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Proprio Caccia (intercettato), si spinge in alcune dichiarazioni che fanno capire il legame tra la Mare Jonio e il Vaticano: "Posso dire che i nostri amici vescovi bergogliani sono un po' dei coglioni a decidere di non gestirsi pubblicamente alla grande il rapporto con noi?". Casarini ribatte: "Tempo al tempo. Vedrai che Czerny (cardinale molto vicino al Papa ndr) non si lascia sfuggire la cosa e la giocherà dal basso". Si calcola un finanziamento proveniente dalla Chiesa superiore ai 2 milioni di euro e finito nel mirino degli inquirenti. Don Mattia Ferrari, il tramite tra il gruppo di Casarini e la Chiesa: "Zuppi mi ha garantito che a Bari ci farà salutare il Papa. Questa volta ci sono le telecamere e le macchine fotografiche". Sempre il giovane prete don Mattia: "Ragazzi devo ancora riprendermi da questi giorni e soprattutto dallo sforzo fisico che ho fatto per avere la faccia da culo per dire al Papa di mettere i soldi".