Omicidio Paolo Stasi, l'autopsia conferma: raggiunto da due colpi d'arma
Il 19 novembre il medico legale ha confermato che il 19enne è stato freddato in pieno petto da un’arma di piccolo calibro
Omicidio Francavilla Fontana, l'esito dell’autopsia conferma che Paolo Stasi è stato freddato con due colpi di pistola. Oggi, 21 novembre, i funerali
Un colpo di pistola l’ha colpito in pieno petto, l’altro l’ha preso di striscio alla spalla: è durata circa quattro ore l’autopsia eseguita sul corpo di Paolo Stasi, il 19enne freddato sotto la propria abitazione in via Occhi Bianchi a Francavilla Fontana. L’esame è stato eseguito dal medico legale Raffaele Giorgetti, professore dell’università delle Marche, incaricato dal pm Giuseppe De Nozza. I risultati saranno depositati entro 60 giorni. L’esame permetterà di capire a quale distanza si è trovato il killer per esplodere i colpi d’arma da fuoco: il primo arrivato dritto al petto di Paolo Stasi, il secondo alla spalla, di striscio, quando, con molta probabilità, il giovane ha tentato di fuggire dal suo sicario.
All’autopsia è stato presente anche il dottor Donato Sardano, perito nominato dalla famiglia Stasi, assistita legalmente dall’avvocato Domenico Attanasi. La salma del giovane è stata restituita alla famiglia e nel pomeriggio di oggi (21 novembre), alle 16, saranno celebrati i funerali presso la basilica della città. Il sindaco Antonello Denuzzo: “È lutto cittadino in questo giorno. Per esprimere con il silenzio la vicinanza della comunità di Francavilla Fontana alla sua famiglia, per il dolore devastante che l'ha colpita. La vittima è così giovane da non lasciarci altro pensiero.”
L’omicidio di Paolo Stasi e le indagini: caccia a un uomo con le scarpe da ginnastica
Il corpo del giovane è stato trovato dal padre Giuseppe, operatore radio-fonico di una emittente locale, dopo aver udito i colpi di pistola nel pomeriggio del 9 novembre, poco dopo le 17, in via Occhi Bianchi, proprio sotto l’abitazione della famiglia Stasi. Il giovane, come già dichiarato dall’avvocato di famiglia Domenico Stasi, “era sereno e tranquillo da non far presagire alcuna tragedia quando è sceso dal primo piano della sua casa per aprire la porta al suo sicario.”
L’attività d’indagine è condotta dai carabinieri della compagnia di Francavilla Fontana unitamente ai carabinieri del nucleo investigativo di Brindisi, sotto la direzione del pm Giuseppe De Nozza. Alcuna pista è stata esclusa dai militari che hanno sequestrato tutto ciò che era da sequestrare all’interno della casa come pc, cellulari e altri dispositivi.
Sulla scena del delitto non sono stati trovati bossoli e la circostanza ha permesso agli investigatori di ipotizzare l’utilizzo di una revolver o di una piccola pistola modificata. Sono state ascoltate diverse persone vicino alla vittima e al vaglio dei carabinieri anche le immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza privati della zona. È in questi che è stato immortalato un uomo in fuga che ha indossato scarpe da ginnastica di colore bianco. Il cerchio su chi potrebbe essere il killer di Paolo Stasi sembra chiudersi e dopo dodici giorni di serrate indagini i cittadini di Francavilla Fontana, che hanno anche organizzato un corteo in memoria del giovane, e soprattutto i familiari vorrebbero dare un volto a chi ha ammazzato il loro concittadino e figlio, apparentemente senza un movente.