Ore 14, Perrino: "Movida? C'è chi rimpiange i ragazzi in lockdown"

Movida a briglie sciolte, gli episodi violenti raddoppiano ma le modalità per regolarla rimangono confuse

Cronache

Ore 14, il direttore Perrino: "Basta dire lasciamoli fare, interveniamo e torniamo a fare pedagogia"

Nell'appuntamento di oggi Ore 14, il programma diretto da Milo Infante su Rai2, è tornato sul tema della movida violenta e selvaggia. Sono sempre più frequenti, infatti, gli episodi in tutta Italia, e nonostante l'inasprimento delle ordinanze nei centri. Il margine tra movida e delinquenza è ormai molto sottile, e tenere sotto controllo il territorio sempre più difficile. Ieri una volante della polizia è stata accerchiata e presa a calci, poi costretta ad allontanarsi, da decine di tifosi del Senegal, nella tarda serata, a Torino. Si trattava del post vittoria della Coppa d'Africa, in corso Palermo, nel quartiere Barriera di Milano del capoluogo piemontese, in cui già da settimane è allerta sicurezza.

Nel dibattito è intervenuto anche il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino: "Si tratta di giovani sfuggiti di mano. Che sia per il Covid o per famiglie disgregate alle spalle, basta col dire 'sono giovani, lasciamoli fare'. Davanti a questi gruppi che si ubriacano e manifestano la loro voglia di antagonismo nelle piazze, dobbiamo intervenire e riprendere a fare un po' di pedagogia. Occupiamoci di come crescono". "Ho sentito persone addirittura rimpiangere il lockdown, perché in quel periodo i ragazzi erano chiusi a casa e le strade erano libere".

 

Lilly Trieste, Perrino: "Difficile trovare il colpevole quando non si scopre all'inizio"

Nel corso della puntata si è tornati anche sul giallo della morte di Lilly Resinovich. Lilly si è tolta la vita? Qualcuno l'ha raggiunta? Aveva un appuntamento quella mattina, quando è uscita di casa dopo il marito Visintin, per non farvi più ritorno? Domande che, mentre le indagini proseguono, continuano a non avere una risposta. 

Il direttore Perrino: "All'inizio propendevo a guardare con un occhio diffidente il marito, ma a distanza di giorni, devo dire che temo che questo resterà uno di quei casi insoluti. Se non lo scopri all’inizio chi è il colpevole, diventa sempre più difficile, più passa il tempo, farlo. Cosa può arrivare in mano ai giudici che permetta di individuare l’assassino?".

 

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