Pagamenti con il palmo della mano: comodità o sistema di controllo? I dubbi
Negli Stati Uniti una scansione con il palmo della mano e paghi. Ma si tratta di un sistema di controllo o di una comodità? Incognite, rischi e sviluppi
Pagare con il palmo della mano: come funziona e perché può essere il metodo di pagamento che cercheranno di adottare in futuro. Analisi
E’ un’altro passo verso il feudalesimo tecnologico o un’innovazione che migliora la vita? Il dubbio assale i lettori. Amazon One Palm Recognition ha da tempo adottato nei propri supermercati “bio” Whole Foods, 500 centri tra Stati Uniti, Canada e Regno Unito, la scansione del palmo della mano come metodo di pagamento delle spese.
Qualche giorno fa ha seguito l’esempio il marchio Panera Bread, 2.113 tra bar-panifici, società e franchising, presenti in 48 Stati a Stelle e Strisce: i clienti non usano più carte di credito, di debito o bancomat né il contante, pagano le spese passando il palmo della mano su un terminale. Tutto veloce e spontaneo, la visita allo store in alcuni casi non sarà neanche intervallata dall’interazione con esseri umani.
Non ci sono due palmi uguali al mondo e quindi il sistema di Amazon per velocizzare gli acquisti memorizza una prima volta i dati biometrici del consumatore, che potrà poi tornare in qualsiasi store fornito della tecnologia per fare acquisti. “In pochi secondi, un processo di imaging proprietario e algoritmi di visione artificiale acquisiscono e crittografano l'immagine del palmo”, scrive Amazon su proprio sito.
La tecnologia di riconoscimento dei dati biometrici dei cittadini, tanto diffusa nelle città cinesi, sta prendendo piede anche in Occidente. Amazon USA inizialmente pagava anche 10 euro a chi volesse fornire i propri dati.
L’intento è di trasformare Amazon One nel nuovo metodo di pagamento e di accesso ad ogni tipo di servizio, negozi, uffici, eventi. Per ora abbiamo una diffusione limitata ma raccontando le magnifiche sorti e progressive dell’invenzione qualcuno in rete ha fatto un esempio calzante, con un riferimento alla pandemia, dicendo: se il sistema fosse stato operativo allora avremmo potuto “caricare” il Green Pass per accedere liberamente ad ogni attività.
Negli Stati Uniti pagare attraverso la scansione del palmo della mano sta diventando una modalità che si pensa prenda piede. Ma sui social USA il dibattito non è tra i più sereni. Se c’è chi si rallegra per la facilità del nuovo modello di acquisto c’è chi ne dubita fortemente associandolo al quello cinese. Ci sono coloro che pensano, sbagliando, che ci sia bisogno di un microchip sotto pelle, e chi si chiede “il perché di tutto questo” ma anche chi fa esplicitamente riferimento ad un’azione diabolica.
La creatura di Jeff Bezos promette totale sicurezza e riservatezza dei dati personali forniti ed ha addirittura un sito a disposizione di chi vuole farsi scannerizzare il palmo. Ma il dubbio resta. Dove finiranno tutti questi dati? Come verranno custoditi? Come ogni dato digitale può essere individuato e riprodotto se si posseggono le chiavi di accesso criptografate! Questi dati finiscono ad un’azienda privata e non ad un ente pubblico che è sottoposto ad una serie di controlli dello Stato o pubblico.
Oltretutto poi gli esperti di scannerizzazione del palmo sanno che la perfetta replicazione del palmo, anche migliore di quella fatta con i superscanner esistenti sul mercato, non è così difficile. Tanto più replicarlo perfettamente in silicone. Con i risultati di una contraffazione conseguente. Stesso dicasi in caso di utilizzo di termocamere per individuare il diverso calore delle parti della mano.
Va anche considerato che con l'estensione e l'avanzamento di questo modello tecnologico, il denaro sarà sempre meno tangibile, non passando di mano in mano liberamente (paradosso nella società liquida) ma andrà associato ad un'identità ben precisa e solo a quella. Un po' come gli appartenenti alle antichi famiglie di feudatari che esercitavano il potere in modo illimitato solo perché in possesso del nome del casato.
Di pari passo sta avanzando nella società occidentale la cosiddetta moneta digitale, denaro virtuale sul quale si stanno tuffando gli Stati creando monete di proprio conio.
La sinergia perfetta di questi eventi fa sì che nel caso l’ente gestore dei dati del cittadino o lo Stato stesso per un qualche motivo gli vietassero l’utilizzo del metodo di pagamento (con palmo o digitale) egli, non avendo alternative, verrebbe completamente tagliato fuori dalla società, con l’effetto di imprigionarlo in un sistema tecnologico di controllo esteso ad ogni parte della sua vita.