Papa Francesco: "Qualcuno in Vaticano spera che io muoia. Non sarò emerito"

Bergoglio esce allo scoperto nella sua autobiografia. La rivelazione sulla sua ex fidanzata e il retroscena sul Conclave: "A quel punto capii che toccava a me"

Di Redazione Cronache
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Papa Francesco: "Sottovalutarono la drammatica possibilità di una frattura dentro la Chiesa, e..."

Esce l'autobiografia di Papa Francesco, in libreria dal 19 marzo per Harper-Collins, si intitola "Life. La mia storia nella Storia" e Bergoglio si racconta davvero a 360°. Il Pontefice chiude definitivamente alla possibilità di seguire la scia di Ratzinger. "Mi ha addolorato vedere, negli anni, - racconta nel libro e lo riporta Aldo Cazzullo su Il Corriere della Sera - come la sua figura di Papa emerito sia stata strumentalizzata con scopi ideologici e politici da gente senza scrupoli che, non avendo accettato la sua rinuncia, ha pensato al proprio tornaconto e al proprio orticello da coltivare, sottovalutando la drammatica possibilità di una frattura dentro la Chiesa.

Penso che il ministero petrino sia ad vitam e dunque non vedo condizioni per una rinuncia. Le cose cambierebbero se subentrasse un grave impedimento fisico, e in quel caso ho già firmato all’inizio del pontificato la lettera con la rinuncia che è depositata in Segreteria di Stato. Se questo dovesse succedere, non mi farei chiamare Papa emerito, - prosegue Francesco nel libro e lo riporta Il Corriere - ma semplicemente vescovo emerito di Roma, e mi trasferirei a Santa Maria Maggiore per tornare a fare il confessore e portare la comunione agli ammalati. Ma questa è un’ipotesi lontana, perché davvero non ho motivi talmente seri da farmi pensare a una rinuncia. Qualcuno negli anni forse ha sperato che prima o poi, magari dopo un ricovero, facessi un annuncio del genere, ma non c’è questo rischio: grazie al Signore, godo di buona salute e, a Dio piacendo, ci sono molti progetti ancora da realizzare".

Il retroscena sul Conclave

Da qualche battuta — "hai preparato il discorso?" — Bergoglio intuisce che stanno pensando a lui come Papa. Ma il segnale vero arriva quando il cardinale Santos Abril y Castellò gli chiede: «Eminenza, scusi per la domanda, ma è vero che a lei manca un polmone?". Bergoglio risponde di no, che gli manca solo il lobo superiore del polmone destro, asportato quando aveva ventun anni. Il cardinale si fa serio e con fare scocciato afferma: «Queste manovre dell’ultimo momento…". È allora che Bergoglio capisce che potrebbe davvero toccare a lui. Nel libro rivela di aver avuto già molti voti fin dall’inizio. "Alla prima votazione fui quasi eletto, e a quel punto si avvicinò il cardinale brasiliano Claudio Hummes e mi disse: “Non aver paura, eh! Così fa lo Spirito Santo!”. Poi, alla terza votazione di quel pomeriggio, al settantasettesimo voto, quando il mio nome raggiunse i due terzi delle preferenze, tutti fecero un lungo applauso. Mentre lo scrutinio continuava, Hummes si avvicinò di nuovo, mi baciò e mi disse: “Non dimenticarti dei poveri…”. E lì ho scelto il nome che avrei avuto da Papa: Francesco".

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La fidanzata e la sbandata

"Durante quell’anno in seminario ebbi anche una piccola sbandata: è normale, altrimenti non saremmo esseri umani. Avevo già avuto una fidanzata in passato, una ragazza molto dolce che lavorava nel mondo del cinema e che in seguito si è sposata e ha avuto dei figli. Questa volta invece mi trovavo al matrimonio di uno dei miei zii e rimasi abbagliato da una ragazza. Mi fece davvero girare la testa per quanto era bella e intelligente. Per una settimana ebbi la sua immagine sempre nella mente e mi fu difficile riuscire a pregare! Poi per fortuna passò, e dedicai anima e corpo alla mia vocazione".