Torino, scuole sprecone accese di notte: buttati 6 mln tra aule e palazzetti

Scoppia la polemica nel capoluogo torinese sugli sprechi energetici. Il Comune studia un piano di emergenza

Cronache

Sprechi di luce nelle scuole di Torino, usato il 27,5% dell'elettricità quando non c'è nessuno: il caso

È polemica a Torino per lo spreco di illuminazione nelle scuole e negli impianti sportivi della città. Questi edifici, infatti, consumano una quantità enorme di energia anche quando non sono attivi e non c'è nessuno al loro interno. 

Sono sei i milioni di euro spesi per tenere le luci accese negli edifici pubblici dal Palazzo Civico, in particolare per i 375 edifici tra scuole e asili. Lo si legge nel report di Iren consegnato al Comune, che invita la giunta ad attivare un piano di risparmio energetico per contenere il prezzo delle bollette relative a illuminazione esterna e di servizio, computer e dispositivi elettronici accesi anche quando gli edifici sono deserti.  

I dati di Iren non lasciano dubbi: il 27,5% dell'elettricità totale usata dalle scuole si consuma quando non c'è nessuno, nella fascia oraria che va dalle 23.00 alle 7.00. Percentuale che sale al 38% per gli impianti sportivi, anche se per questi edifici bisogna considerare anche il fine settimana, quando è probabile che siano aperti al pubblico. 

Il piano che il Comune sta studiando comprenderebbe il taglio di mezz'ora all'illuminazione pubblica e lo spegnimento dei semafori di notte. Al vaglio anche i modi per risparmiare il 10% del consumo totale di elettricità nelle scuole, con un risparmio di circa 3,5 milioni di euro all'anno. Sono infatti gli edifici scolastici ad assorbire circa il 55% dell'energia usata nelle proprietà del Comune, seguono gli impianti sportivi e poi gli uffici. 

Chi gestisce gli istituti scolastici e gli impianti sportivi si dichiara stupefatto e nega gli sprechi, chiedendosi dove si dovrebbe tagliare. Dalla divisione servizi educativi del Comune dicono: "Nei prossimi giorni lavoreremo a una relazione dettagliata, sono necessari altri approfondimenti.

Rossella Landi, presidente del Piemonte dell'associazione nazionale presidi dice: "Non vedo situazioni sulle quali si possa intervenire ulteriormente". Mentre riguardo agli impianti sportivi, in particolare per le piscine, non si capisce dove o come si possa tagliare dal momento che hanno bisogno di essere riscaldate e sanitarizzate anche di notte. 

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