Razionamenti, cosa sono e come funzionano

Anche il premier Draghi ha ventilato l'ipotesi di limitazioni all'acquisto tipiche dei tipi di guerra ma non è ancora il momento di preoccuparsi

Cronache
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Razionamenti, cosa sono e come funzionano: ecco cosa potrebbe cambiare per la spesa degli italiani se il conflitto in Ucraina si inasprisse

La guerra in Ucraina con lo spettro di una terza guerra mondiale ha portato a un'ulteriore impennata del costo dell'energia e di conseguenza anche su diversi beni di prima necessità. I rincari su prodotti come benzina e grano hanno spinto decine di migliaia di italiani a far scorta di benzina e di pasta per il timore che questi diventino a breve irreperibili. Al momento questo scenario è ancora ben lontano da realizzarsi ma se la posizione della Russia diventasse ancora più ferma non si può escludere a priori la possibilità di razionamenti come era già successo durante la seconda guerra mondiale.

Razionamenti cosa sono e come funzionano

Nella conferenza stampa di ieri il premier Draghi ha dichiarato che "se le cose continuassero a peggiorare dovremmo cominciare a entrare in una logica di razionamenti" ma non è il momento di allarmarsi in quanto non ci sono ancora condizioni tali da spingere il Governo ad adottare tali misure. Con razionamenti, citando la Treccani, si intende una "limitazione del consumo, cui si ricorre, in circostanze di emergenza e in particolare durante le guerre, per distribuire equamente le disponibilità di beni di prima necessità, quando l’offerta sia o si teme diventi insufficiente a coprire la domanda, tanto più in vista di possibili accaparramenti".

Con il razionamento non significa che il prezzo di alcuni beni aumenterebbe, cosa che potrebbe comunque avvenire per altre cause, ma che i cittadini potrebbero avere la possibilità di acquistare solo un numero determinato di articoli per lo stesso prodotto in modo che tutta la popolazione possa accedervi, anche se in una minima quantità.

Se ad esempio consideriamo il mercato dell'energia, potrebbe essere imposto un tetto massimo quotidiano al consumo di gas per le famiglie. L'erogazione ad esempio potrebbe essere bloccato in determinati orari, probabilmente in quelli in cui il consumo è più basso. Discorso più complicato invece per l'energia elettrica, anche se è possibile si possa adottare una strategia simile. Lo stesso governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, ha confermato che una carenza di gas dovuta al blocco delle forniture russe, che causerebbe ulteriori rincari, potrebbe "costringere per qualche tempo a un razionamento del gas e dell'elettricità, interrompendo la produzione".

Razionamenti alimentari

Al momento è prematuro parlare di razionamenti alimentari ma già moltissimi italiani stanno facendo scorta di beni di prima necessità come la pasta. Come riporta Repubblica, a Torino alcuni supermercati hanno imposto un tetto massimo all'acquisto di alcuni prodotti per evitare di restare senza rimanenze. Nei Carrefour, ad esempio, si possono acquistare solo due articoli di olio di semi per "indisponibilità del prodotto dovuto a forti difficoltà di reperimento delle materie prime dall'Ucraina". Nei punti vendita Lidl è invece previsto un limite all'acquisto di farina e legumi perché "si stanno verificando fenomeni di accaparramenti".

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