Saqib, fidanzato di Saman: "Forse è viva". Caccia ai genitori

Il fidanzato di Saman rilascerà nuove dichiarazioni cruciali a Chi l'ha visto? Genitori di Saman in banca dati Interpol

Saman Abbas
Cronache
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Saman Abbas, il fidanzato Saqib stasera a Chi l'ha visto: "Forse è viva". Nessun esito dall'ispezione della porcilaia a Novellara, ora si pensa di setacciare altrove. La sindaca: "Forse il corpo non è lì"

Saqib, fidanzato di Saman, in studio rilascerà nuove dichiarazioni cruciali che potrebbero dare una svolta alle indagini e alle ricerche in corso per la 18enne pachistana. Non si hanno tracce ormai da oltre due mesi, e secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa dalla famiglia per aver rifiutato un matrimonio combinato con un cugino islamico. Nel corso delle settimane si sono via via aggiunti nuovi particolari alla vicenda, che hanno portato alla luce la storia d'amore con Saqib, un ragazzo pachistano poco più grande di lei conosciuto online, contrastata fortemente dai genitori di Saman, che erano anche arrivati a minacciare il ragazzo e la sua famiglia in Pakistan. Dall'incidente probatorio del fratello minore, di 16 anni, di Saman, inoltre, aveva ricevuto conferma la testimonianza secondo cui l'esecutore materiale dell'omicidio della 18enne sarebbe stato lo zio, fratello del padre, al quale gli stessi genitori l'avrebbero "consegnata" dopo averla attirata a casa con un inganno, dopo che la ragazza si era allontanata dal nucleo e chiesto aiuto ai servizi sociali.

Nessuna traccia intanto dei genitori nel villaggio pachistano di cui sono originari, dove sarebbero rientrati da Novellara, a Reggio Emilia. Hanno lasciato l'azienda agricola dove lavoravano, il giorno dopo la scomparsa della figlia, quando sono stati ripresi dalle telecamere di sicurezza dell'aeroporto di Malpensa. Shabbar Abbas e Nazia Shaheen sono stati inseriti ora dal Ministero della Giustizia nella banca dati dell'Interpol. Decisione che implica che non appena fermati e arrestati (chiesto l'arresto provvisorio), il ministero inoltrerà la domanda di estradizione. La procura di Reggio Emilia, alle indagini sulla sparizione, ha anche inoltrato una richiesta di rogatoria internazionale alle autorità del Pakistan chiedendo di eseguire il mandato di cattura internazionale. I due sono indagati per omicidio premeditato, sequestro di persona e occultamento di cadavere, in concorso con lo zio di Saman, un cugino della ragazza (questi ultimi due latitanti e ricercati in tutta Europa) e Ikram Ijaz, l' altro cugino, unico arrestato della vicenda, che attualmente si trova nel carcere di Reggio Emilia. Venerdì il tribunale del Riesame di Bologna deciderà sulla misura cautelare. Di recente sono state iscritte nel registro degli indagati anche due zie all'estero, che avrebbero intimato al fratello minorenne di parlare ai carabinieri.

Di Saman proseguono le ricerche. Dopo il falso allarme in un'area definita delle serre di Novellara, e l'ispezione dei carabinieri di Guastalla, i militari forestali di Reggio Emilia e le unità cinofile di Bologna dell'area esterna di una porcilaia dismessa a circa un chilometro dall'abitazione di Saman, si apre una nuova settimana di perlustrazioni e carotaggi nei campi dietro l’azienda di Ivan Bartoli. Danno man forte all’unità cinofila bolognese i cani della polizia tedesca, addestrati nella ricerca di cadaveri, gli stessi impiegati nella ricerca dei corpi dei coniugi Neumair. Collabora alle ricerche anche un gruppo di archeologi di Milano, guidati dal colonnello Cristiano Desideri, che indagano sotto il coordinamento della pm Laura Galli.

Intanto la sindaca di Novellara,  Elena Carletti, spinge a dirigersi altrove. "Sono stati usati anche i cani da ricerca dalla Svizzera, ora ci sono quelli della polizia tedesca, continuano a operare i nuclei cinofili dei carabinieri. E poi i carotaggi, gli scavi, l’elettromagnetometro, i sopralluoghi con i droni. Forse sarà necessario fare altre valutazioni e pensare che il corpo possa essere oltre i terreni agricoli dell’azienda in cui lavorava la famiglia Abbas".