Sgarbi indagato, evasi 715mila €. Sangiuliano: "Mi stia lontano, mai voluto"

Il sottosegretario: "Nessuna incompatibilità tra i due ruoli. Non prendo una lira dal ministero per le mie consulenze"

Di Redazione Cronache
Gennaro Sangiuliano e Vittorio Sgarbi
Cronache

Sgarbi indagato, Sangiuliano lo scarica: "Ho avvertito Meloni, cerco di tenerlo a distanza"

Al ministero della Cultura c'é un problema non da poco, anzi due. Il sottosegretario Vittorio Sgarbi é indagato per evasione fiscale e il suo capo, il ministro di Sangiuliano ha deciso di scaricarlo. Sgarbi dice di avere una lettera dell’Autorità Anticorruzione che giustifica le sue "attività divulgative". Ovvero - si legge su Il Fatto Quotidiano - i 300 mila euro incassati dall'inizio dell’anno in consulenze, presentazioni e mostre. L’Anac, secondo Sgarbi, ha detto che "non c’è alcuna incompatibilità. Sono illazioni che nascono dalle denunce di un mio collaboratore con lettere anonime. Ma sono infondate. E comunque non prendo una lira dal ministero per le missioni".

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Ma intanto - prosegue Il Fatto - il sottosegretario è indagato a Roma per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. Si parla di debiti non pagati per 715 mila euro. E, soprattutto, il suo ministro, ovvero Gennaro Sangiuliano, lo scarica: "Non sapevo nulla delle consulenze. Ho già avvertito Meloni. Del resto non l’ho voluto io. Cerco di tenerlo a distanza e di rimediare ai suoi guai". Gli eventi a pagamento dall’inizio del 2023 sono 28 per 214 mila euro di compensi. Cinque sono ancora da confermare e valgono altri 41 mila euro. Il suo avvocato replica con ironia: "Meraviglioso è pensare che vi sia incompatibilità tra la funzione di sottosegretario e quella di presidente della giuria di Miss Italia. È inopportuno per ragioni di prostata?".

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