Sinodo, rallentano le riforme di Bergoglio: spaccatura su celibato e donne

Sui due punti il maggior numero di no nelle votazioni finali. Sparisce dal documento il termine Lgbtq

Di Redazione Cronache
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Diaconato femminile e celibato: il sinodo di Bergoglio è spaccato

"Sono state espresse posizioni diverse in merito all'accesso delle donne al ministero diaconale". Lo si legge nella relazione di sintesi della prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi sulle questioni da affrontare riguardo "alle donne nella vita e nella missione della Chiesa".   

"Alcuni considerano che questo passo sarebbe inaccettabile in quanto in discontinuità con la Tradizione. Per altri, invece, concedere alle donne l'accesso al diaconato ripristinerebbe una pratica della Chiesa delle origini. Altri ancora discernono in questo passo una risposta appropriata e necessaria ai segni dei tempi, fedele alla Tradizione e capace di trovare eco nel cuore di molti che cercano una rinnovata vitalità ed energia nella Chiesa. Alcuni esprimono il timore che questa richiesta sia espressione di una pericolosa confusione antropologica, accogliendo la quale la Chiesa si allineerebbe allo spirito del tempo". 

"La votazione conferma che sono punti aperti. Conferma che la discussione, la riflessione, l'approfondimento sono in corso". Così il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei vescovi durante la conferenza stampa a conclusione dei lavori, rispondendo a una domanda riguardo alle questioni delle donne e del celibato nella Chiesa, che nonostante l'approvazione del documento, hanno avuto un numero maggiore di voto negativo sulle questioni da affrontare.    

"Il Sinodo non è terminato - ha sottolineato Grech -. Questa è la prima sessione. Ora il documento va comunicato di nuovo alle Chiese locali. Stiamo cercando di mettere in pratica questa circolarità. Ci sono punti in cui siamo d'accordo e ci sono punti in cui c'è ancora una strada da fare".     

"Era chiaro che alcuni temi avrebbero incontrato una maggiore opposizione", ha invece osservato il relatore generale, il cardinale Jean-Claude Hollerich. "Io sono molto sorpreso che tanti abbiano votato a favore, quindi significa che le resistenze non sono tanto grandi quanto si pensasse prima. Posso dire di essere piuttosto soddisfatto da questi risultati". Come sottolinea Repubblica, sparisce anche dal documento finale il termine Lgbt.

Sinodo: pericolo "clericalizzare" laici, creerebbe divisioni

"Si avverte il pericolo, espresso da molti all'Assemblea, di 'clericalizzare' i laici, creandouna sorta di elite laicale che perpetua le disuguaglianze e le divisioni nel Popolo di Dio". E' quanto si legge nella relazione di sintesi della prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei vescovi.    

"I carismi dei laici, nella loro varietà - si spiega -, sono doni dello Spirito Santo alla Chiesa che devono essere fatti emergere, riconosciuti e valorizzati a pieno titolo. In alcune situazioni può capitare che i laici siano chiamati a supplire alla carenza di sacerdoti, con il rischio che il carattere propriamente laicale del loro apostolato risulti sminuito. In altri contesti, può accadere che i presbiteri facciano tutto e i carismi e i ministeri dei laici vengano ignorati o sottoutilizzati". 

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