Sperma umano, ecco il business del futuro: la riproduzione della vita

La dimensione del mercato della banca dello sperma varrà 7,52 miliardi di dollari entro il 2030. L’esplosione del mercato grazie ai single e alle coppie gay...

L'opinione di Antonio Amorosi
Cronache

Con l’evoluzione della società crescono le malattie che portano all’infertilità ma si può ovviare con il mercato dello sperma se si ha denaro...

Nuovi mercati: la riproduzione della vita è uno di quelli più in crescita. Lo spiega la mega società di ricerche mondiale The Brainy Insights che attribuisce allo sperma umano dei potenziali donatori un valore crescente e un potenziale mai visto prima.

Entro il 2030 la dimensione del mercato della banca del seme varrà 7,52 miliardi di dollari, con un aumento percentuale di circa il 4,45% nel periodo di previsione 2022-2030.

“Gli elevati costi operativi delle banche del seme, la strategia negativa nei confronti delle banche del seme e dei donatori e le rigide normative governative nei diversi paesi stavano frenando la crescita del mercato”, spiegano da The Brainy Insights, “ma la crescente accettazione di famiglie monoparentali o dello stesso sesso in diversi Paesi e società sono opportunità per la crescita del mercato”.

Il fatto che i singoli possano adottare e così come le coppie dello stesso sesso ha spronato il settore.

Talmente è fiorente che si prevedono la nascita di nuovi prodotti dedicati, fusioni di società per meglio concepire i nascituri, acquisizioni tra società che si occupano della materia da ogni punti di vista, nuovi centri di inseminazione, la nascita laboratori di crioconservazione dello sperma per preservare gli spermatozoi.

Il segmento del tipo di servizi a disposizione è suddiviso in analisi dello sperma, conservazione dello sperma, conservazione dei campioni, consulenza genetica, screening dei donatori e altri. Nel 2021, il segmento dell'analisi dello sperma ha dominato il mercato con la maggiore quota, il 23,21%, e un fatturato di mercato di 1,17 miliardi. Questa crescita è attribuita alle crescenti iniziative dei governo.

La fecondazione in vitro (IVF) sta spingendo il settore più di ogni altro. Anche perché con l’evolversi di una società sempre più preda in inquinanti, consumi fuori controllo, abuso di sostanze nocive di ogni tipo, abuso di farmaci e nevrosi ci sono sempre più persone affette da malattie croniche (tra queste fibromi uterini, problemi alla tiroide, obesità e sindrome dell'ovaio policistico) che non permettono una fecondità.

Ma la mancanza di fertilità naturale, per motivi legati a malattie o alla mancata possibilità di avere un partner, si può ovviare oggi se si ha la disponibilità di risorse economiche.

Il tema è molto ampio e complesso e prevederebbe degli approfondimenti di natura etica non di poco conto che la nostra società consumistica non è disposta a fare. C’è quindi almeno da restare perplessi sull’evoluzione della specie umana e sull’equilibrio psicofisico dell’individuo quando si raccontano storie di coppie o singoli che scelgono il figlio come in un supermercato, con gli occhi di un certo colore, l'altezza di un’altra, un madre di uno specifico gruppo etnico che possa portare in grembo il futuro o futuri nascituri per partorire dopo 9 mesi, ecc...

“La crescente accettazione della comunità gay, bisessuale, lesbica e transgender (LGBT) come soggetto che può adottare sta stimolando in termini esponenziali la crescita del mercato”, racconta The Brainy Insights.

Un cambio culturale non irrilevante che va di pari passo con un altro: se prima il donatore restava anonimo adesso non lo è più. Il segmento del tipo di donatore è suddiviso in donatore anonimo, donatore noto e donatori di divulgazione dell'identità. Nel 2021, il segmento dei donatori noti ha dominato il mercato con la quota di più ampia del 39,14% e un fatturato di mercato di 1,98 miliardi. Questa crescita è attribuita alle leggi di supporto per eliminare l'anonimato dei donatori di sperma nei Paesi.

Nel 2021, il segmento dei centri di fecondazione in vitro ha dominato il mercato con la maggiore quota di mercato del 54,36% e un fatturato di mercato di 2,76 miliardi.

Inoltre l’area Asia-Pacifico dovrebbe mostrare un tasso di crescita più veloce delle altre, del 6,01%, nel periodo di proiezione. La crescita è attribuita alla disponibilità di trattamenti a basso costo. Il tasso crescente di infertilità e aborti spontanei nell’area sta dando grande slancio al settore.

Il Nord America resta però come il mercato più grande a livello globale delle banche del seme, con una quota del 43,40% delle entrate di mercato nel 2021.

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