Politica
Giustizia, Gratteri: "Solo FdI non ha votato le riforme disastro di Draghi"
Nicola Gratteri procuratore capo di Catanzaro in esclusiva ad Affari. A valanga: modifiche normative disastrose di Cartabia. Si salvano solo Meloni-FdI
Nicola Gratteri spiega il disastro fatto da Draghi su giustizia, libertà di stampa e mafie. La Meloni invece ha votato contro...
Durante un evento a Reggio Emilia, il procuratore Nicola Gratteri ha usato parole molto dure: “Oggi nessuno dei partiti che andranno in Parlamento, tranne Fratelli d'Italia, l'unico all'opposizione di questo governo, può dire di avere agito contro la mafia. Avete fatto cose terribili aderendo, appoggiando e avallando modifiche normative disastrose che ci hanno riportato indietro di 30 anni”. L'intervista di affaritaliani.it comincia da qui.
A qualche giorno di distanza, conferma queste parole?
“Ho detto questo: le riforme, le normative, adottate dalla ministra Cartabia sono state votate da tutti i partiti, tranne Fratelli d'Italia. Queste riforme non servono assolutamente a nulla, non servono a velocizzare i processi anzi con l’improcedibilità si impedisce che i processi si celebrino perché auditi i presidenti di Corte d’Appello, auditi i procuratori generali questi hanno detto che il 50% dei processi con condanna in primo grado quando arrivano in Appello vengono ghigliottinati”
Parliamo sia dei processi comuni sia di quelli per mafia?
“Parliamo dei processi senza detenuti. Ma nei processi senza detenuti ci possono essere reati come corruzione, concussione, peculato, omicidi colposi, disastro ambientale, chiaro no?”
Sì
“Quindi fatti molto gravi”
Certo
“Poi ho detto che queste riforme ci hanno riportato indietro a una forma di convinzione comune che dice: alla fine tutto si aggiusta. E’ un sistema a maglie larghe”
Capisco
“L'unico partito che non ha appoggiato queste riforme, come anche quella sulla legge bavaglio ai giornalisti... anch’essa ci porta indietro sul piano della democrazia perché penso che i cittadini di un territorio abbiano diritto di sapere cosa accade sul loro territorio...”
Sì, impongono delle limitazioni molto profonde all'attività giornalistica, certo...
“Penso che nella graduatoria sulla libertà di stampa l'Italia è scesa di tante posizioni. I cittadini hanno diritto a sapere quel che accade sul territorio nel quale vivono. Con questa legge i giornalisti di cronaca non possono fare il loro lavoro. Ma a questa riforma editori e direttori di giornali hanno reagito in modo tiepido. Io mi aspettavo un blocco, mi aspettavo uno sciopero della stampa. Invece nessuno ha fiatato”
Lei ha avuto parole di apprezzamento per questo voto contrario alle cosiddette riforme sulla giustizia di Fratelli d’Italia. C'è da parte sua una speranza che queste norme possano essere modificate?
“No, non penso che cambieranno perché queste norme sono passate con una maggioranza enorme. All'interno del futuro governo ci sono sia Forza Italia sia la Lega che invece hanno votato a favore. Io non penso. Sarà difficile che si torni indietro”
E quindi sulle tanto decantate riforme del governo Draghi fatte sulla giustizia lei...
“L'unica cosa buona che ha fatto la Cartabia è l'informatizzazione del processo penale che speriamo parta perché ora ci vorranno uomini e mezzi. Bisognerà istruire il personale e i magistrati”.
Ma le chiedo, visto che lei è in prima linea nel contrastare i reati di matrice mafiosa, c’è la speranza da parte sua che la Meloni possa ripristinare un'attenzione su questo argomento completamente scomparso dal dibattito pubblico italiano? Accade questo mentre le mafie non hanno mai fatto tanti affari come oggi...
“Questo non lo so. Le dico… sono abituato a valutare quello che accade, non quello che potrebbe accadere. Aspettiamo che si mettano a lavorare. Non possiamo giudicare prima”.