Strage a Mestre, si indaga per omicidio plurimo stradale. Le ipotesi

Ancora da chiarire la dinamica. L'ipotesi del malore e della "manovra strana". Al momento non ci sono indagati, ma esclusi contatti con altri mezzi

Di Redazione Cronache
Tragedia a Mestre, autobus precipita da un cavalcavia
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Bus Mestre: acquisite due scatole nere pullman 

Sono state acquisiste due scatole nere dal mezzo elettrico

L'ultimo post dell'autista su Facebook: "Shuttle to Venice"

Shuttle to Venice" (navetta per Venezia) aveva scritto Rizzotto nel suo ultimo post su Facebook. Nelle ore successive, diffusasi la notizia dell'incidente, sotto al post erano comparsi i messaggi sempre più preoccupati degli amici, che sapevano essere quella la linea percosa da Alberto. "Rispondi",  "Fatti sentire per favore" si legge nei messaggi rimasti senza replica.  

Bus Mestre: primario Pronto soccorso, 'nel 2022 simulazione 118 con mezzo rovesciato'

"Ripensandoci è incredibile ma lo scorso anno abbiamo fatto una simulazione d’emergenza con un bus rovesciato. Devo dire che dopo l’incidente di ieri sera, con il 50% di vittime, a Mestre la macchina dei soccorsi ha reagito molto bene. La simulazione aveva coinvolto il Pronto soccorso, il 118 di Mestre, i Vigili del fuoco e la Protezione civile”. Così all’Adnkronos Salute Biagio Epifani, primario Pronto soccorso di Mirano e presidente della Simeu, Società italiana Medicina emergenza urgenza (Simeu) del Veneto. Oggi dopo la maxi emergenza di ieri "la situazione è sotto controllo - continua Epifani - quando ci sono questi eventi c'è una risposta immediata, ieri sera abbiamo avvisato le sale d'attesa che coloro che non avevano immediate esigenze, codici bianchi e verdi, potevano ripassare e nessuno ha protestato. Si sono presentati in Pronto soccorso, erano le 20, i medici specializzandi che avevano staccato dal turno dando ampia disponibilità si sono presentati. Chi era già a Venezia ha detto che avrebbe preso il traghetto e sarebbe tornato. Questa è la sanità pubblica che non chiede soldi ma di lavorare al meglio", conclude.

Strage a Mestre, l'autista aveva preso servizio 90 minuti prima. La ricostruzione dei fatti

Tragedia poco prima delle 20 di ieri sera a Mestre, un pullman elettrico precipita da un cavalcavia e fa un volo di 30 metri, il bilancio finale è drammatico: 21 morti e 15 feriti, tra questi anche due bambini e l'autista del mezzo. A bordo del pullman c'era un gruppo di turisti stranieri, tra cui ucraini, francesi, croati e tedeschi, che stava rientrando a Marghera dopo essere stato a Venezia. Il mezzo è precipitato, dopo aver toccato i fili dell'elettricità ed è diventato immediatamente una palla di fuoco a causa del surriscaldamento della batteria. C’è un video che mostra l’incidente del bus di Mestre. E le immagini immortalano una manovra definita "strana" nella sua dinamica. Le telecamere lo registrano mentre si trova sulla parte destra della carreggiata del cavalcavia della Vempa. Chi lo ha visto dice che l’autobus elettrico della ditta La Linea effettua una manovra "eccessiva" o "impropria".

La stessa impressione l’ha fornita un testimone che era alla guida di un'auto dietro al bus. Mentre i vigili del fuoco ieri sera stavano ancora cercando di estrarre la scheda video del mezzo. L’autista si chiamava Alberto Rizzotto, era di Treviso e aveva 40 anni. È deceduto nell’incidente. Massimo Fiorese, amministratore delegato dell’azienda, ha detto che Rizzotto aveva preso servizio poco prima dello schianto. La corsa era stata prenotata da 16 persone. Secondo Fiorese, che ha parlato con il Corriere della Sera, l’autobus elettrico precipitato alle 19,39 dal tratto sopraelevato della bretella che collega Mestre a Marghera e all’autostrada A4 aveva un anno di vita. "Ha preso le persone da piazzale Roma e le stava riportando in campeggio, a Marghera, in quello che una volta si chiamava Jolly. Avevano prenotato la corsa in 16, ma evidentemente sfortuna ha voluto che sia salito anche qualcuno che non aveva prenotato e quando ha visto l’autobus arrivare, bello grande, con tanti posti, è montato lo stesso", dice.

Poi parla del filmato dell’incidente: "Il bus è quasi fermo quando sfonda il guardrail. Penso che l’autista abbia avuto un malore, perché altrimenti non me lo spiego. Nel video si vede che il bus è quasi fermo, il guardrail è fino, non è di quelli più moderni e più strutturati, e l’autobus pesava tanto perché era di quelli elettrici. L’impatto è stato fatale". L’ipotesi del malore del conducente è per ora quella più probabile. Si parla anche di un audio diffuso via Whatsapp nella zona tra Venezia e Mestre in cui la voce di una donna dice di sapere chi era l’autista e dove lavorava.

Poi parla di testimoni che avrebbero visto il bus prendere fuoco "nella rampa di salita del cavalcavia". E il conducente non poteva fermarsi "perché era stretto tra le altre auto in coda". Nessun elemento ad ora accredita questa ricostruzione e la relativa dinamica. Secondo i rilievi sull’asfalto non ci sono segni di frenata. Le vittime erano dirette a una struttura ricettiva della zona, il campeggio «Hu» di Marghera. Quattro giovani tedeschi si sono salvati per un caso: "Ci siamo attardati. Dovevamo prendere l’autobus successivo. Ma non arrivava. Poi abbiamo saputo…". Il campeggio pubblicizza un servizio navetta per arrivare a Venezia in 15 minuti.

Procura Venezia: esclusi contatti pullman con altri mezzi

"Stiamo lavorando sulla dinamica dell'incidente che ha visto il bus toccare e scivolare lungo il guardrail per un cinquantina di metri, e infine, con un'ulteriore spinta a destra, precipitare al suolo", ha dichiarato il procuratore capo Bruno Cherchi, enfatizzando che il pullman non è stato coinvolto in alcun impatto con altri veicoli prima di precipitare dal cavalcavia e che non si è verificato alcun incendio a bordo prima dell'incidente. Cherchi ha inoltre precisato: "Non ci sono segni di frenata, nè contatti con altri mezzi" ha aggiunto. "Non si è verificato alcun incendio - ha spiegato - nè dal punto di vista tecnico nè c'è stata una fuga di gas delle batterie a litio che ha provocato fuoco e fumo"

Bus Mestre, sequestrate le batterie al litio

Il procuratore di Mestre, Bruno Cherchi, ha dichiarato che "non risultano particolari fiamme né un incendio in senso tecnico del bus precipitato". Tuttavia, ha confermato che c'è stata "una fuoriuscita di gas dalle batterie al litio che costituiscono il veicolo, e su questo stiamo conducendo ulteriori accertamenti". Cherchi ha anche informato che le batterie sono state poste sotto sequestro.

Procuratore: "Al momento non ci sono indagati"

Al momento non ci sono persone indagate dalla Procura di Venezia per l’incidente del bus precpitato ieri sera dal cavalcavia di Mestre. Lo ha detto il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi

Procuratore: "Nessun incendio, si indaga per omicidio plurimo"

La Procura di Venezia sta procedendo per il reato di omicidio plurimo stradale in relazione all'incidente del bus che è precipitato dal cavalcavia ieri sera a Mestre. Questa notizia è stata annunciata in conferenza stampa dal procuratore Bruno Cherchi.

Bus Mestre: prelievi dna per accertare identità vittime

Il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, ha rivelato che il riconoscimento delle salme delle vittime dell'incidente di Mestre "non è semplicissimo" a causa dell'assenza di documenti identificativi per molti di loro. Per facilitare l'identificazione delle vittime, è stato deciso che i medici legali effettueranno prelievi di DNA qualora non ci sia certezza sull'identità dei corpi.

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