Strage Erba, colpo di scena choc. Il pg: "Rosa e Olindo innocenti"

Incredibile svolta su uno dei casi di cronaca più celebri degli ultimi decenni: "Errore giudiziario, prove a loro favore sin dal primo grado"

Cronache

È "in tutta coscienza, per amore di Verità e Giustizia (scritte in maiuscolo, ndr) e per l'insopportabilità che due persone, vittime probabilmente di un errore giudiziario,stiano scontando l'ergastolo" che il procuratore generale Cuno Tarfusser chiede la revisione del processo che si è chiuso con una condanna definitiva inflitta a Olindo Romano e Rosa Bazzi per la strage di Erba. Sono le ultime parole con le quali il magistrato di Milano sintetizza 58 pagine di istanza che potrebbe riaprire uno dei casi più dibattuti di cronaca nera degli ultimi anni.

"Se quindi - è scritto nel documento consultato dall'AGI ma riportato oggi anche da Corriere della Sera e Repubblica -  come ho cercato di dimostrare moltissimi erano gli elementi che sin dal giudizio di primo grado sarebbero stati idonei, se solo valutati dai Giudici, a giudicare inattendibile la prova del “riconoscimento”, fortemente dubbia la prova della “macchia di sangue” e indotte, con modalità che definire poco ortodosse è fare esercizio di eufemismo, le “confessioni”, trattate invece alla stregua di prove regine, oggi, a distanza di oltre 17 anni, la scienza – se auspicabilmente ammessa a farlo nel giudizio rescissorio - è fortunatamente in grado di fornire da sola, ma soprattutto in unione alle numerose criticità in atti e non in atti, comunque mai valutati, quelle certezze scientifiche idonee a fare sgretolare i tre pilastri probatori su cui fondano la condanna all’ergastolo di Olindo Romano e Rosa Bazzi".

Il magistrato mette in discussione alle radici tutto l'impianto accusatorio ritenuto invece intangibile nei precedenti gradi di giudizio.

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