Taxi, aumenti in vista. Roma verso la "corsa minima"
A breve i prezzi delle corse in taxi nella Capitale saliranno: da 50 a 60 euro la tariffa fissa per Fiumicino. Spunta la novità della "corsa minima" di 7-9 euro
Taxi, aumento dei prezzi: arriva la "corsa minima" a Roma
L’aumento del costo delle corse in taxi sembra sempre più prossimo nella Capitale, o almeno, dovrebbe esserlo stando a quanto ha annunciato l’amministrazione comunale. La categoria lo chiede a gran voce da tempo: “In pratica noi lavoriamo a sconto del 20% co’ ste tariffe vecchie di 12 anni semo competitivi rispetto all’Atac, che sta alla canna der gas…”. Lo dichiara un conducente di lungo corso, come riporta il Corriere. Il tavolo di discussione in Campidoglio era previsto già a giugno, ma ancora neanche l’ombra di un riscontro dal sindaco Gualtieri sulla nomina della commissione di esperti.
Se questo aggiornamento delle tariffe si concretizzasse, la novità più eclatante è senz’altro la comparsa di un “corsa minima”, secondo cui la quota fissa di partenza - che attualmente è di 3 euro nei feriali - sostituita da una cifra che, si vocifera, oscillerebbe tra i 7 e i 9 euro.
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Ma non è tutto, anche il tachimetro salirebbe del 10-15%, con punte del 20, che può sembrare poco su una corsa media di 15 euro (a cui si aggiungerebbero 2-3 euro di maggiorazione) se non fosse che la disposizione riguarderebbe anche le corse più redditizie (per i tassisti), ovvero quelle da e verso gli aeroporti soggette a tariffa fissa.
In particolare, il tragitto da Roma città all’aeroporto di Fiumicino passerebbe da 50 a 60 euro, mentre per Ciampino dagli attuali 31 euro a 35-40. Persino il prezzo del bagaglio lieviterà da 1 euro a 1,50, con un rialzo del 50%.
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Il presidente del 3570, Loreno Bittarelli, ha riassunto così le richieste della categoria che rappresenta, proponendo un’alternativa. “Il nuovo piano tariffario, comunque vada, resterà ben al di sotto dei prezzi praticati nel nord Italia, se non si raggiunge un accordo che soddisfi tutti - aggiunge Bittarelli - Io sono per applicare il modello di Milano, così non facciamo discussioni e si chiude in fretta. D'altronde i costi di gestione dell'attività sono gli stessi. Si dice che a Milano la vita costi di più, ma non è vero: il gasolio lo paghiamo lo stesso, il bollo e l'assicurazione pure, i pezzi di ricambio idem...”.