Teramo, bambino autistico escluso dalla comunione perchè "irrequieto". Bufera

Il bimbo lasciato in disparte dopo un incidente nelle prove della cerimonia ha ricevuto le scuse e la chiamata del vescovo che lo ha invitato in Vaticano

di Redazione
Prima comunione
Cronache

Teramo, il bambino è autistico e il prete lo esclude dalla cerimonia

Una discriminazione nata dalla caduta accidentale di un cero. Così un bambino autistico di 10 anni è stato escluso dalla cerimonia collettiva della prima comunione su ordine del prete, don Antonio Iosue, della Chiesa dell'Assunta a Silvi, in provincia di Teramo. Il bambino "è irrequieto, può disturbare gli altri durante la cerimonia e quindi farà la prima comunione in un locale a parte e non insieme ai compagni": così si è giustificato il parroco, durante le prove generali prima del rito ufficiale.

"Mio figlio forse per stanchezza ha manifestato insofferenza e non siamo riusciti a tenerlo fermo. Il parroco allora mi ha espresso la sua contrarietà a far fare la prima comunione a mio figlio insieme agli altri, dicendo che sarebbe stato possibile farla in separata sede. A quel punto non ho saputo come replicare e sono andata via interdetta", a spiegare la vicenda a Il Messaggero è la madre del bimbo, che è stato invitato per l'eucarestia in una cappella separata al Santissimo Salvatore, a cinque chilometri di distanza da quella iniziale, da solo, senza amici. Eppure, dice il padre, "avevo avvertito il parroco a metà ottobre dei problemi di mio figlio. Noi eravamo disposti anche a mandare l’insegnante di sostegno". 

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La storia ha però un lieto fine. Nell'altra chiesa il bimbo è stato subito accolto da un altro parroco, don Gaston Mugnoz Meritello, che in poche ore ha organizzato la cerimonia e perfino la festa in un ristorante a Pescara. Con tanta felicità, ma anche un pizzico di amarezza: "Proporre una cerimonia separata, in un altro giorno che non fosse domenica, è stata una discriminazione", ha dichiarato il prete. 

Intanto, sono arrivate anche le scuse. Prima da don Antonio, poi dal vescovo di Teramo e Atri, Lorenzo Leuzzi. Dal colloquio telefonico con i genitori, è poi nata l’idea di invitare il bambino in Vaticano. Così, il prossimo 17 giugno il protagonista di questa sventurata storia approderà nella sala Paolo VI accolto dal Papa

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