Terrorista Bruxelles, il giro d'Italia. Torino, Bologna, Caltanissetta e Terni
Abdesalem Lassoued è stato a lungo nel nostro Paese: "Parla di jihad, è pericoloso", ma poi la Digos ha perso le sue tracce. Poi il tremendo epilogo
Terrorista Bruxelles, rispedito in Italia con il trattato di Dublino
L'attentatore di Bruxelles era molto noto alle forze dell'ordine italiane, il tunisino era seguito dalla Digos: "Quel ragazzo parla di jihad. Dice che vuole andare a combattere. Per noi è pericoloso", ma poi di lui si sono perse le tracce. E' stato segnalato a Torino, Bologna, Terni e Caltanissetta. Abdesalem Lassoued sbarca a Porto Empedocle dalla Tunisia il primo novembre 2011. All’epoca è già un islamista radicalizzato ed era evaso dal carcere. Dieci giorni dopo prende un aereo per la Norvegia, ma al suo arrivo viene rimandato in Italia. Nel 2014 parte per la Svezia e anche lì viene espulso. Torna a Torino, dove fa richiesta d’asilo, e poi va a Bologna.
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Fino al 2016 resta in Italia e viene segnalato ancora come radicalizzato. Nell’ottobre di quell’anno arriva il suo decreto di espulsione: finisce nel Cie di Caltanissetta. Presenta ricorso e i giudici ordinano la sua liberazione. A quel punto fa perdere le sue tracce. Probabilmente a dicembre scappa in Belgio, dove aveva diversi contatti. E sette anni dopo uccide due cittadini svedesi con un kalashnikov e muore in un conflitto a fuoco con la polizia.