Berlusconi, nel testamento una condizione non si è verificata: rischio nullità
Secondo alcuni esperti legali e notai c’è una frase criptica che potrebbe invalidare il documento
Testamento Berlusconi, spunta l'ipotesi di nullità
Potrebbe essere nullo il testamento di Silvio Berlusconi firmato ad Arcore il 19 gennaio 2022 in una sorta di lettera ai figli in cui non è citato però l’ultimogenito Luigi, e a cui chiede di sottrarre al monte-eredità 100 milioni per Marta Fascina, 100 milioni per il fratello Paolo e 30 milioni per Marcello Dell’Utri. Secondo esperti legali e notai consultati da Open e da Repubblica la richiesta ai quattro figli Marina, Pier Silvio, Barbara ed Eleonora di donare dal monte eredità quei 230 milioni ai tre prescelti è in parte in contrasto con l’articolo 549 del codice civile sui diritti riservati ai legittimari.
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Testamento Berlusconi, la frase criptica: "Se non dovessi tornare"
Ma non solo. Secondo gli stessi esperti il testamento è nullo in sé perché legato nelle sue premesse a una condizione che in realtà non si è verificata. Il 19 gennaio 2022 infatti Berlusconi scriveva: "Sto andando al San Raffaele. Se non dovessi tornare, Vi prego di prendere atto di quanto segue…". Berlusconi allora fu ricoverato al San Raffaele, ma ne fu dimesso il giorno 31 gennaio 2022 quando tornò a casa e riprese nel tempo la sua vita normale. La premessa, il "se non dovessi tornare" dunque non si è verificata, e quindi sarebbero nulle le conseguenze immaginate per quel suo "non ritorno".
Oltretutto il terzo testamento di Berlusconi non aveva carattere imperativo ma solo esortativo: "Dalla vostra eredità di tutti i miei beni dovreste riservare queste donazioni a…", era scritto. "Dovreste", non "dovrete": un invito a farlo, non una condizione precisa.