Torino, sms all'amante: “Se muoio è stata mia moglie”. Ma la donna è assolta
La vedova di Ettore Treglia, trovato morto in casa a Torino nel 2021, è stata assolta: "La vittima raccontava bugie"
Torino, muore dopo aver accusato la moglie di omicidio. Ma la donna è assolta: "La vittima raccontava bugie"
Ettore Treglia, 50enne trovato morto nel 2021 a Torino, non fu ucciso dalla moglie, finita a processo con l'accusa di omicidio ma assolta “perché il fatto non sussiste” nel luglio scorso. Ora sono emerse le motivazioni della sentenza che ha chiuso la vicenda giudiziaria a carico della vedova, sulla cui posizione, secondo quanto ricostruito da La Stampa, pesava un messaggio che la vittima avrebbe inviato all’amante prima di perdere la vita: “Se mi trovano morto, chiama la polizia, è stata mia moglie“. L’assoluzione in Corte d’AssisE sarebbe trainata da “un principio di civiltà, prima ancora che di diritto” davanti a dubbi di proporzioni tali da rendere impossibile una condanna. Ettore Treglia, come ricostruito, sarebbe stato affetto da un tumore e risultava dipendente dall’alcol. Per i giudici, l’ipotesi di “un decesso determinato da patologie pregresse o intossicazione” è più credibile dell’ipotesi di un delitto.
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La vedova ha sempre dichiarato la sua innocenza ribadendo con forza di non aver ucciso il marito. Secondo la versione della donna, la coppia avrebbe litigato prima che lei andasse a letto: “Lui pretendeva un rapporto sessuale e io l’ho respinto. Quando sono andata a dormire era ancora vivo“.
La Corte d’Assise avrebbe ricalcato i contorni di una vita, quella di Ettore Treglia, immersa in un “contesto di continue mistificazioni, falsità e palesi esagerazioni“: l’uomo avrebbe raccontato bugie su bugie, anche in quei messaggi inviati all’amante prima di morire.