Caso Toti, ricorso in Cassazione per gli arresti domiciliari, il legale: "Motivazioni irragionevoli e contraddittorie"
Emergono nuovi dettagli dalla maxi inchiesta che ha scosso la Liguria, come quattro bonifici da 10mila euro disposti da Aldo Spinelli
La difesa di Giovanni Toti ha presentato il ricorso in Cassazione sulla revoca degli arresti domiciliari: "Motivazioni irragionevoli e contraddittorie"
Giovanni Toti continua a far parlare di sé. Il governatore della Regione Liguria (al momento sospeso) è accusato di corruzione e, dalla scorsa settimana, di finanziamento illecito. Due reati per cui si trova agli arresti domiciliari. Dopo il no da parte del Tribunale del Riesame di Genova e del gip sulla revoca della misura cautelare a cui è sottoposto, lui e il suo legale hanno sempre detto di voler chiedere il ricorso in Cassazione. Oggi, lunedì 22 luglio, le oltre 40 pagine state presentate dall'avvocato Stefano Savi che ha calcato la mano nei confronti del Riesame. Secondo il legali di Toti, le motivazioni della revoca dei domiciliari sono "irragionevoli e contraddittorie", fondate su una visione dell'interrogatorio "pregna di una malcelata considerazione del diritto processuale penale in termini squisitamente inquisitori". In particolare, il legale spiega quanto i giudici genovesi abbiano sbagliato a considerare ancora persistente il pericolo di reiterazione del reato (motivo principale per cui non gli sono stati revocati i domiciliari).
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E se da un lato la difesa combatte, la pubblica accusa risponde. Dopo l'audizione degli ultimi testimoni di questa settimana, infatti, i pm Federico Manotti e Luca Monteverde, insieme all'aggiunto Vittorio Ranieri Miniati e al procuratore capo Nicola Piacente, decideranno se chiedere il giudizio immediato per Toti e per gli altri indagati nella maxi inchiesta che ha scosso la Liguria. Dalla quale escono nuovi dettagli dagli interrogatori dei testimoni chiamati in Procura. Per esempio, è emerso, come riporta RaiNews.it, dalle parole di Almanio Romano, ex capo dell'ufficio finanziario del Gruppo Spinelli e sentito come persona informata sui fatti, che a disporre le erogazioni al Comitato Toti fosse direttamente Aldo Spinelli. "Nel 2021 mi disse di fare quattro bonifici da 10mila euro", ha detto Romano. Operazioni non deliberate dal Cda sulle quali sia lui sia il figlio avevano qualche dubbio.