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Cronache
Interrogatorio Toti: si avvale della facoltà di non rispondere e chiede il ricorso in Cassazione per i domiciliari
Giovanni Toti

Giovanni Toti non risponde alle domande della giudice durante l'interrogatorio di garanzia: avrebbe dovuto difendersi dall'accusa di finanziamento illecito

Giovanni Toti, presidente della Regione Liguria, ai domiciliari dal 7 maggio scorso per corruzione e, da qualche giorno, anche per finanziamento illecito, si è avvalso della facoltà di non rispondere alle domande della giudice durante l'interrogatorio di garanzia. Infatti, alle 13 di oggi, venerdì 19 luglio, Toti si è video collegato dalla caserma della Guardia di finanza di La Spezia con la Procura di Genova, per essere interrogato dalla giudice Paola Faggioni, in presenza dei pm Luca Monteverde e Federico Manotti, e Stefano Savi, avvocato di Toti, collegato dal suo ufficio di via XX Settembre, a Genova. Toti era chiamato a difendersi dall’accusa di finanziamento illecito ai partiti legato alla campagna per le elezioni comunali del 2022 vinte dall'attuale sindaco Marco Bucci (non indagato). Ma Il governatore ligure ha deciso di non rispondere alle domande e alle 14 l'interrogatorio si è già concluso.

Il presunto accordo per cui Toti è accusato di finanziamento illecito

Il presunto accordo illecito (per un valore di circa 55mila euro) si sarebbe realizzato attraverso spot elettorali pagati, secondo l'accusa, sottobanco da Esselunga (estranea ai fatti) e proiettati sul maxi schermo di Terrazza Colombo. Un'intesa sospetta per cui sono indagati, per lo stesso reato, anche l'ex braccio destro di Toti Matteo Cozzani e l'ex consigliere di Esselunga Francesco Moncada interessato ad avere un occhio di riguarda da Toti per velocizzare le pratiche per l'apertura di due punti vendita

Il ricorso in Cassazione per il reato di corruzione

Anche se non ha risposto alle domande, Toti, tramite il suo avvocato, ha presentato il ricorso in Cassazione per provare ad annullare il provvedimento con cui i giudici del tribunale del Riesame di Genova hanno confermato i domiciliari con l'accusa di corruzione. Questa decisione era stata preannunciata più volte. Da sempre la difesa del governatore ligure ribadisce l'impossibilità di reiterare il reato e dunque il venir meno della misura cautelare dei domiciliari in vigore dal 7 maggio scorso. Dal canto loro, invece, i membri dell'opposizione politica (composta da Pd, M5s e Avs) continuano a chiedere le dimissioni di Toti dal ruolo di presidente di Regione.

LEGGI ANCHE: Inchiesta Genova, Nordio: "Ordinanza su Toti? Non l'ho capita"

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