Traffico illecito di rifiuti in Ue, caos anche in Italia: scattano 18 arresti

I carabinieri di Milano per la tutela ambientale e la polizia criminale di Monaco hanno sgominato un maxi traffico illecito di rifiuti tra Ue e Italia

Di Redazione Cronache
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Maxi traffico illecito di rifiuti in Europa e Italia, gli indagati riciclavano soldi anche in una società di calcio 

È in corso sul territorio nazionale, in particolare in Lombardia, Piemonte e Calabria, e in Germania, una maxi operazione congiunta tra il Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica di Milano e l’Ufficio Federale di Polizia Criminale (BKA) di Monaco di Baviera, nel quadro delle indagini condotte dalla Procura di Milano, dalla Procura di Monaco e dalla Procura di Reggio Calabria.

Le Autorità Giudiziarie hanno da tempo istituito una squadra investigativa comune per far luce sui gravi fatti di reato in materia di traffico illecito di rifiuti, che si è sviluppato in vari paesi europei, unitamente ad un giro vorticoso di false fatturazioni ed attività di riciclaggio.

Numerosi arresti e perquisizioni sono in esecuzione dopo il provvedimento cautelare emesso dal Gip di Milano a seguito della citata indagine, caratterizzata da una costante ed efficace collaborazione delle Autorità Giudiziarie e di Polizia tedesche, in sinergia con i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico (NOE) di Milano, coordinati dalla Procura di Milano.

L'Eurojust, l'Unità di cooperazione giudiziaria dell'Unione Europea, ha assicurato un costante supporto, facilitando lo scambio di informazioni e di elementi di prova tra numerose autorità straniere, mentre l'Europol, l'ufficio europeo di polizia ha condotto utili attività di analisi dei dati emergenti dalla complessa trama.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, e nel pieno rispetto della presunzione di innocenza che va assicurata agli indagati, i destinatari del provvedimento cautelare sarebbero, a vario titolo, gravemente indiziati di essere responsabili di associazione a delinquere (art. 416 c.p.), attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 452 quaterdecies c.p.), riciclaggio (art. 648 bis c.p.), auto riciclaggio (art. 648 ter c.p.), dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture false (art. 2 d.lgs. 74/2000), emissione di fatture per operazioni inesistenti (art. 8 d.lgs. 74/2000).

Disposto anche il sequestro di beni per un valore complessivo pari a circa 90 milioni di euro, somma ritenuta pari ai profitti illeciti dell’associazione criminale, che solitamente venivano reinvestiti nello stesso traffico illecito di rifiuti o in altre attività lecite (tra cui l’acquisto di quote di una società di calcio).

È il Novara Football club la società di calcio finita al centro dell’inchiesta per traffico di rifiuti della Procura di Milano e dei Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Transizione Ecologica. Per gli inquirenti parte dei profitti illeciti del gruppo sarebbero stati riciclati nell’acquisto di quote del club che milita in Serie C. Il gip di Milano ne ha disposto il sequestro preventivo.

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