Cronache
Giustizia 2023/2026 nell'Italia del rilancio: "Priorità le riforme Cartabia"
L'intervista al Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, Antonino La Lumia
Le priorità per la giustizia italiana, la realizzazione del Pnrr, il rilancio dell'Italia.. L'intervista al Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Milano, Antonino La Lumia
Mai come in questo periodo la giustizia è stata al centro dell’attenzione mediatica e dell’interesse dei cittadini. Sono settimane che il Paese segue la vicenda Cospito e le diverse dinamiche che ha mosso sia tra gli operatori della giustizia che nelle istituzioni e tra i cittadini. E prima ancora si è parlato a lungo di intercettazioni in particolare intorno all’arresto di Mattia Messina Denaro.
Così come i dati record sui suicidi in carcere hanno riacceso le luci su un mondo che vive nell’ombra rispetto all’opinione pubblica. E soprattutto negli ultimi anni la Riforma Cartabia e gli obblighi imposti dall’Europa per il PNRR hanno accelerato il percorso verso la riduzione dei tempi e della burocrazia della giustizia, che oggi oltre a danneggiare i cittadini e le imprese quotidianamente, rappresenta uno degli ostacoli al rilancio del Paese nel suo complesso.
Per questo, il rinnovo dei Consigli degli Ordini degli Avvocati che si è realizzato nelle scorse settimane, arriva in un una fase in cui i progetti e le idee che porteranno avanti i nuovi eletti saranno una parte essenziale della grande transizione che la giustizia italiana affronterà. In particolare, perché questi Consigli traguarderanno l’avvocatura italiana da qui a quel 2026 in cui atterreranno tutti i cambiamenti portati dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e quindi il rilancio del nostro Paese dovrebbe prendere il volo anche grazie ad una nuova giustizia.
L’Ordine degli Avvocati di Milano ha votato la settimana scorsa e ieri sera il nuovo Consiglio ha eletto il Presidente, l’avv. Antonino La Lumia, già consigliere a Milano e oggi anche Tesoriere dell’Organismo Congressuale Forense, l’organo politico di vertice dell’avvocatura italiana. Milano rappresenta l’Ordine degli Avvocati con più iscritti in Italia dopo Roma ed un laboratorio di innovazione da sempre per il mondo della giustizia italiana, ancora più interessante in questa fase.
Presidente La Lumia, quali sono per Lei le priorità per la giustizia italiana in questo momento così decisivo per il Paese?
La priorità numero uno sono le riforme “Cartabia” del processo civile e penale. Saranno uno snodo fondamentale per la Giustizia, perché impatteranno sempre di più sulla professione forense e quindi sulla tutela dei diritti dei cittadini. Tutta la politica nazionale forense e al suo interno il nostro Ordine di Milano dovranno affrontare l’operatività delle riforme con impegno e con sensibilità, per garantire la funzionalità e l’effettività del diritto di difesa. Per non correre il rischio che la velocità della giustizia diventi anche una riduzione degli spazi e delle opportunità di difesa dei cittadini. Ovviamente, assicurando un rapporto di leale collaborazione con la Magistratura, ma su un piano sempre paritario, anche attraverso la definizione di protocolli virtuosi e un dialogo costante con tutto il mondo della Giustizia. Sarà auspicabile un piano di investimenti statali sugli organici di magistratura e personale amministrativo, nonché sulle infrastrutture del processo telematico.
Questo significa anche che l’Avvocatura verrà incontro alle nuove forme di giustizia consensuale accelerate anch’esse dalla Cartabia?
Il nuovo Consiglio dell’Ordine di Milano, accanto all’azione costante a tutela del processo ordinario, seguirà il percorso di diffusione degli strumenti di giustizia consensuale, che consentono agli avvocati di svolgere una funzione professionale fondamentale, maturando ulteriori competenze e valorizzando la “squadra” dei mediatori e la Camera Arbitrale dell’Ordine. Quella Camera che potrebbe diventare per moltissimi cittadini la sede per una risoluzione alternativa delle controversie, capace di garantire rapidità, specializzazione ed efficacia del risultato.
Parlando di urgenze di questa fase quale ruolo potrà avere l’avvocatura e la giustizia nella realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e quindi nel rilancio dell’Italia proprio nei prossimi anni fino al 2026?
Nessun cambiamento si può realizzare senza una attenzione estrema ai diritti e l’emergenza con la quale dovremo affrontare i cambiamenti con tempi stretti e senza sprecare un euro dei soldi europei renderà ancora più centrale la giustizia perché tutto corra dentro le regole e nell’interesse dei cittadini, delle imprese e delle istituzioni. Tutto questo aumenta le opportunità per gli avvocati italiani e in particolare per noi che viviamo in una città motore da sempre di economia e innovazione. Ma il PNRR aumenta anche le nostre responsabilità sociali di chi esercita una professione che sta immersa nella sua comunità e, soprattutto attraverso l’Ordine, deve sempre darsi da fare anche per rendere i cambiamenti in grado di non lasciare mai indietro nessuno dal punto di vista dei diritti. In questo senso l’Ordine di Milano avvierà un lavoro specifico sul PNRR per stimolare l’intera avvocatura italiana ad esserne protagonista e non spettatrice. E per farlo serve ripensare profondamente la professione nelle sue dinamiche quotidiane: fermi i principi fondamentali che sono connaturati alla funzione primaria dell’avvocato, è necessario misurarsi con il mutamento incessante della contemporaneità, che suggerisce forme di assistenza e consulenza adeguate al contesto sociale e imprenditoriale di un Paese che corre per ripartire e rilanciarsi.
Parlando di opportunità italiane che possono partire da Milano e dal mondo della giustizia, concludiamo Avvocato La Lumia con una chance che, come il PNRR, rappresenta un treno di quelli che non passano troppo spesso. Ci aggiorna sul decollo del Tribunale Unificato dei Brevetti?
Dopo la Brexit Milano ha conquistato l’occasione di sostituire Londra come sede del Tribunale Unificato dei Brevetti europeo per la sezione dedicata al farmaceutico. Ormai, dopo che l’Ordine di Milano, insieme al Governo, alla Regione e al Comune e naturalmente all’intera giurisdizione milanese hanno fatto squadra per garantire che nessuna città europea ci privasse di questa opportunità, adesso siamo alla fase decisiva. Nelle prossime settimane lavoreremo insieme a tutta la squadra di istituzioni che hanno guidato questo percorso con coraggio e tenacia per portarlo a meta. E poi abbiamo l’enorme responsabilità di gestirne la capacità di creare spazi di sviluppo non solo per l’avvocatura ma per tutta l’economia italiana e milanese e quindi soprattutto per farne uno dei motori di lavoro e rilancio concreto dopo la crisi pandemica e nel pieno ancora di quella generata dalla guerra e dalla nuova emergenza energetica. Con la pandemia abbiamo imparato come questa opportunità possa essere trainante per rendere un Paese sia più resiliente che più veloce nel ripartire.