"Turni da 14 ore e paghe da fame". Presidio da Mondo Convenienza a Lissone

Sabato il sindacato Si Cobas Lavoratori Autorganizzati ha organizzato un presidio davanti all'ingresso del negozio. Le ragioni dello sciopero

Di Redazione Cronache
Immagine di Monza Today
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Mondo Convenienza, a Lissone un presidio per dire no alle paghe da fame e a turni di 14 ore

Bandiere e presidio fuori dal punto vendita Mondo Convenienza di Lissone, lungo la Valassina, sabato mattina. Come riporta il sito Monza Today, a organizzare il momento di protesta e confronto è stato il sindacato intecategoriale Si Cobas Lavoratori Autorganizzati che rivendita la richiesta di "un lavoro dignitoso per tutti i lavoratori e le lavoratrici di Mondo Convenienza". Un presidio che la stessa organizzazione sindacale ha definito "molto partecipato", allestito all'ingresso del punto vendita della catena di arredamento che nel weekend solitamente è molto frequentato. 

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"Il Si Cobas già da un mese lotta per rivendicare un lavoro dignitoso per tutti i lavoratori che come dei muli lavorano con turni di 14 ore e paghe da fame e che la repressione statale e padronale ha colpito recentemente presso vari magazzini sul suolo nazionale" si legge in una comunicazione. "I proletari non stanno a guardare e chiedono che tutte le forze conflittuali nei territori e nei luoghi di lavoro contribuiscano al raggiungimento dell’obiettivo di integrare nel contratto della logistica i lavoratori di Mondo Convenienza, con un trattamento di lavoro dignitoso che ponga fine alle pratiche di sfruttamento padronali" concludono. 

Il presidio di Lissone è solo una delle diverse manifestazioni organizzate in diverse località della Penisola, tra cui Bologna, Roma e Firenze. "I lavoratori continuano ad essere costretti a turno massacranti dalle 10 alle 14 ore al giorno dal lunedì al sabato, per paghe da fame, in assenza delle più elementari condizioni di sicurezza. Un’infinità di straordinari non pagati in un magazzino senza macchina marca-tempo. L’agitazione sindacale nell’appalto bolognese si aggiunge a quello dei lavoratori di Roma e di Firenze, dove va avanti uno sciopero ad oltranza da 22 giorni" si legge in una nota sindacale datata 21 giugno che anunciava la mobilitazione dei lavoratori a Bologna.

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