Verona, 13enne morto investito. "Ora una raccolta fondi": l'annuncio su Affari

Parla con affaritaliani.it il presidente della Polisportiva Negrar, dove Chris Obeng Abom giocava a calcio sognando di diventare professionista

di Eleonora Perego
Chris Abom
Cronache

Chris Obeng, travolto e ucciso da un'auto. La società di calcio ad Affari: "Abbiamo aperto un conto per raccogliere fondi in suo favore"

Una raccolta fondi per aiutare la famiglia e ricordare Chris Obeng Abom, il ragazzino di quasi 14 anni classe 2009 che la sera di lunedì è stato travolto sul ciglio della strada da un’auto a San Vito di Negrar, nel Veronese.

È questa l’idea, già concretizzata, che ha avuto la Polisportiva Negrar, società di calcio nella quale l’adolescente – tesserato Figc - giocava nelle giovanili, ma che con la formazione maggiore partecipa al campionato di terza categoria.

La Procura: "L'uomo non si poteva arrestare"

"L'automobilista non si poteva arrestare, non c'era flagranza di reato. Se si fosse proceduto all'arresto sarebbe stato illegale. Al massimo si poteva valutare il fermo di pg. Ma, al 99%, anche questo non sarebbe stato convalidato". Così all'Ansa il sostituto procuratore di Verona Bruno Bruni, sulle polemiche sorte dopo l'investimento del 14enne Chris Abom, per il quale è stato denunciato in stato di libertà l'operaio 39enne ritenuto responsabile del fatto. "I carabinieri - ha aggiunto - hanno valutato che non vi fosse pericolo di fuga. Certo, si era allontanato dal luogo dell'incidente, ma era tornato a casa, non era scappato".

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Aveva tutta la vita davanti Chris Obeng, e un sogno: diventare calciatore professionista. Tutto strappato via nel tragico incidente per il quale è stato fermato un 39enne italiano che aveva mancato di soccorrerlo. A esser straziati dal dolore i genitori di Chris, insieme a sua sorella e a suo fratello Samuel; i compagni di classe, che lo hanno ricordato, ma anche quelli di calcio, che come lui correndo dietro un pallone inseguivano grandi sogni.

E a parlare con Affaritaliani.it è stato il presidente della Polisportiva Negrar, Matteo Zanotti: “Chris era un bravissimo ragazzo, sempre con il sorriso in volto, simpatico e molto integrato tra gli altri giocatori, sia quelli del 2009 ma anche quelli del 2010”. La sua passione per lo sport era tale che “veniva spesso al campo anche quando non doveva allenarsi. Lì vicino c’è anche un parco giochi, in cui amava divertirsi con i suoi amici, giocando anche a basket”.

Il dolore dei compagni di squadra, continua Zanotti, “è inspiegabile. I ragazzi sono devastati, dispiaciutissimi e ovviamente molto tristi”. Da qui, spiega il presidente della Polisportiva, l’idea di aprire un conto corrente intestato alla società ma per raccogliere fondi e aiutare la famiglia di Chris, mantenendo vivo il suo ricordo. “Con tutta probabilità i funerali verranno celebrati la settimana prossima, e noi ci saremo”, ha concluso.

 

 

Gli estremi bancari per la raccolta fondi per aiutare la famiglia di Chris Abom

 

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