Vigile timbrava il cartellino in mutande. Ora riavrà il posto e gli arretrati

Il Comune di Sanremo dovrà reintegrarlo e dargli circa 250 mila euro

Di Redazione Cronache
Il vigile in mutande
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Sanremo, vince il processo il vigile ripreso mentre timbrava in mutande

Fu ripreso mentre rimbrava in mutande, ora vince la causa e può tornare a lavoro. La sezione lavoro della Corte d'Appello di Genova ha annullato il provvedimento di licenziamento disciplinare nei confronti di un vigile di Sanremo (Imperia) finito a processo a seguito dell'operazione Stachanov della Guardia di Finanza sul presunto assenteismo dei dipendenti del Comune di Sanremo.

Oltre a dover "reintegrare il lavoratore nel posto di lavoro", si legge nella sentenza, Palazzo Bellevue è stato condannato a corrispondere "a titolo di risarcimento del danno la retribuzione globale di fatto dal giorno del licenziamento a quello dell'effettiva reintegra, dedotto quanto percepito per lo svolgimento di altre attività lavorative". Entro 40 giorni, spiega Repubblica, dovrà decidere se tornare in divisa o se accettare una buonuscita e proseguire con il suo nuovo lavoro, manutentore di condomini.

Si parla di circa 250mila euro, a cui dovranno essere sottratti gli importi guadagnati negli anni dall'ex vigile che aveva aperto un laboratorio come "tuttofare". Accusato di truffa e di infedele timbratura del cartellino, l'uomo era salito alla ribalta della cronaca perché immortalato dalle videocamere delle Fiamme Gialle mentre timbrava il cartellino in mutande.

Diventò un simbolo dell’assenteismo, spiega Repubblica, ma in appello ha vinto lui: “Ho dimostrato la mia innocenza dopo otto anni di sofferenze e dopo troppe cattiverie: non ero il mostro che pensavano, ma un lavoratore", ha dichiarato.

 

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