Vivete come italiani con l’olio d’oliva! Giù possibilità di morte per demenza
Lo studio su 90.000 americani. La nuova scoperta sull’olio d’oliva che esalta gli italiani
Includere l'olio d'oliva nella dieta di ogni giorno cambia la vita. Ora è provato
L'incontro di punta dell'American Society for Nutrition di quest’anno, tenutosi tra 22 e il 25 luglio a Boston, ha scodellato una ricerca top che restituisce all’Italia il suo primato nella qualità della vita: il consumo regolare di olio d'oliva (non è neanche specificato che sia extravergine) è associato a un rischio inferiore del 28% di demenza fatale. Lo dice una mega ricerca USA su 90.000 americani in cui la ricercatrice post dottorando presso l'Harvard T.H. Chan School of Public Health Anne-Julie Tessier ha studiato i documenti di morte per tre decenni: 4.749 partecipanti allo studio sono morti di demenza.
Lo studio analizza il rapporto tra dieta e morte legato alla demenza e fa emergere gli effetti benefici dell’olio d’oliva. Coloro che ne consumavano più di mezzo cucchiaio al giorno hanno un 28% di minor rischio di morte per demenza rispetto a quelli che non hanno mai o raramente consumato. L’effetto rilevante è su quasi un terzo della popolazione. Il quadro migliora addirittura se si sostituisce un solo cucchiaino di margarina e maionese con la quantità equivalente di olio d'oliva al giorno: il rischio di morte di demenza in quel caso diventa inferiore dell'8-14%. Gli scienziati hanno anche rilevato che l'associazione olio d'oliva e minor rischio di morte per demenza persiste indipendentemente dalla qualità della dieta.
In sostanza, consumare olio d'oliva anziché grassi trasformati o animali permette un effetto molto benefico sul cervello e di avere una dieta più salutare con effetti quindi benefici generali.
“Alcuni composti antiossidanti nell'olio d'oliva possono attraversare la barriera emato-encefalica, potenzialmente con un effetto diretto sul cervello”, ha dichiarato Tessier alle riviste specializzate, “è anche possibile che l'olio d'oliva abbia un effetto indiretto sulla salute del cervello a beneficio della salute cardiovascolare”.
E’ noto che l’olio d’oliva extravergine, nella cui produzione di qualità l’Italia primeggia nel mondo, promuove la neurogenesi, contiene anche vitamina E e polifenoli che svolgono una potente attività antiossidante. Altre ricerche precedenti avevano dimostrato che l’olio extravergine della dieta mediterranea riduceva i biomarcatori dell’Alzheimer. Studi precedenti a questo attuale avevano anche mostrato che l’olio d’olio extravergine rigenera le cellule umane e riduce il rischio di malattie cardiovascolari. L’olio extravergine di oliva Italiano è un’eccellenza mondiale, grazie al clima benevolo della penisola, alle innumerevoli varietà presenti nel Paese e ai sistemi di lavorazione accurati italiani.
E’ ovvio che in queste ricerche non vanno mai intese come rapporto causa-effetto ma la Tessier ha anche spiegato che servirebbe un ulteriore studio randomizzato per determinare la quantità ottimale di olio d'oliva da consumare al fine di raccogliere i benefici predetti.
Lo studio sui 90.000 è l’unico di settore in circolazione che esamina il rapporto tra dieta e morte, legato alla demenza, in questo momento. Un problema, la demenza, davvero devastante per le persone affette, i loro cari e le famiglie, anche in termini di impegno, risorse ed assistenza. Si stima che negli Stati Uniti soffrano tra demenza e Alzheimer circa 5,6 milioni di persone oltre i 65 anni, in Italia oltre un milione di persone, 44 milioni nel mondo.