Culture

Gratteri ad Affari: "Mafie come aziende. Vi spiego come si muovono sui social"

di Fabiana Agnello

La videointervista di affaritaliani.it al procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri in occasione della presentazione del libro "Fuori dai confini" a Fasano (Br)

Nicola Gratteri parla con Affaritaliani.it: "Le mafie? Sono come le aziende. Strutture turistiche e marketing social"

Affaritaliani.it, in occasione della presentazione del nuovo successo editoriale di Nicola Gratteri “Fuori dai confini. La ‘ndrangheta nel mondo” a Fasano (Brindisi), ha posto alcune domande al Procuratore di Catanzaro, in corsa per la Procura di Napoli, relative all’intreccio tra mafia e turismo.

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Dall’intervista, inoltre, è emersa la capacità dei criminali di sponsorizzarsi sui social come Tik Tok, andare a caccia di nuovi affiliati ed esternare il proprio potere per affermarsi anche sul digitale.

In Puglia sono state messe a segno due importanti operazioni antimafia, una nel foggiano e una nel brindisino. In passato questo territorio attraverso il riciclaggio dei soldi del contrabbando ha già investito nel turismo. Quanto ancora oggi la mafia è intrecciata a questo settore?

Nel foggiano noi parliamo di una mafia giovane, che ha bisogno di essere riconosciuta e quindi è una mafia violenta. La Sacra corona unita invece è una mafia più antica ed è già strutturata, già conosciuta, ha il suo pedigree ed è una mafia molto impegnata nel riciclaggio, soprattutto nel business delle strutture turistiche e questo lo fa anche la Camorra, la ‘ndrangheta, cioé sono i modi più semplici di riciclaggio. Perché le mafie non sono in grado di fare riciclaggio sofisticato, per fare riciclaggio sofisticato le mafie si rivolgono al mondo delle professioni come avvocati, commercialisti o esperti della finanza.