Zaki non esclude il futuro in politica. "Userei il ruolo per i diritti umani"

"Non mi hanno chiesto un impegno in politica. Ho ancora molto da imparare e fare"

Di Redazione Cronache
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Zaki non chiude alla politica: "Tutta questa visibilità voglio che diventi uno strumento"

"Tutta questa visibilità voglio che diventi uno strumento, la voglio usare per difendere chi non ha voce né volto, e magari è in una cella da anni come prigioniero di coscienza. Non importa se nel mio Paese o altrove". Lo dice Patrik Zaki in un'intervista al Corriere della Sera, a cui non esclude un futuro in politica. 

Giusi Fasano chiede all'attivista se gi sono già arrivate proposte e lui risponde: "No. Ho ancora molto da imparare e fare. E se anche arrivasse una richiesta per un ruolo politico la utilizzerei sempre per la causa dei diritti umani". Zaki dice anche di non aver ricevuto inviti da palazzi romani. "Non c’è in programma nessuna tappa del genere. Forse andrò a Roma da Amnesty che mi ha invitato, incontrerò persone che hanno a che fare con i diritti umani. Non so ancora bene che farò".

Sul volo di Stato rifiutato, Zaki dice sempre al Corriere: "Per me è chiusa. Ho ringraziato più volte il governo italiano, com’era giusto. Ho apprezzato molto gli sforzi fatti. Quello che non voglio è che qualcuno un giorno possa dirmi: tu sei stato da questa o da quest’altra parte. Io sono e voglio essere indipendente. La sola parte da cui voglio stare è quella dei diritti umani".

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