I film di Yervant Gianikian sulla Rai. Intervista esclusiva al regista

Appuntamento su "Fuori Orario" il 10 e l'11 marzo con l'omaggio ai due cineasti Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi

Di Angelo Maria Perrino
Culture

L'intervista esclusiva a Yervant Gianikian 

Due notti su Rai tre tutte per voi. E’ un omaggio bellissimo di Fuori Orario, a lei e ad Angela Ricci Lucchi, un programma straordinario; i primi due capitoli dei “Diari di Angela”, e non solo…

"I primi due capitoli dei 'Diari di Angela. Noi due Cineasti', hanno girato il mondo e ne sono davvero felice. A New York il Moma ha mostrato il primo film per una settimana in memoria delle due retrospettive, nel Museo, del 2000 e del 2009, curate da William Sloan. E poi i film sono stati mostrati alla Tate Modern, al Reina Sofia. Ed ancora entrambi i capitoli sono stati ospitati alla Mostra del Cinema di Venezia 2018 e 2019, e poi al Maxxi e al Mart di Rovereto. Solo per citarne alcuni. Ci tengo anche a ricordare la presenza con 'Pays Barbare' alla Quadriennale di Roma, nell’ambito della mostra 'Fuori'".

Sta lavorando al terzo capitolo dei “Diari di Angela. Noi due cineasti?”

"Sì, sto lavorando alche al terzo Capitolo. Ad Angela avevo promesso che avrei continuato la nostra missione storico politica, e credo che oggi sarebbe contenta di come porto avanti il comune discorso artistico. In realtà. il dialogo continua, sempre".

“I frammenti elettrici”, dal numero uno all’otto, può raccontarci da dove nasce l’idea?

"Abbiamo lavorato su dei materiali privati dopo la Seconda Guerra Mondiale, dopo la sconfitta dei fascismi in Europa. L’unico anteriore è 'Partita di caccia In India. Frammento elettrico n. 8'. Il titolo arriva dalle sensazioni che ci provocavano, quasi fisiche ed emotive, nel vederli. Nello studiarli. Il primo Frammento “Rom- Uomini”, sugli zingari che riappaiono in Italia, su di un lago, dopo i lager dove avevano subito il genocidio del loro popolo. Il film ha vinto nel 2001 un premio a Marsiglia. Siamo dovuti andare a portare la copia di persona perché durante la spedizione il film è andato perduto, o meglio, c’è stata una rapina a mano armata. L’anno dopo Harald Szeemann nella sua mostra 'Albe attorno a Victor Hugo', ha installato il film nella camera da letto dello scrittore che amava gli zingari.


 

Nella retrospettiva a voi dedicata un titolo di un vostro film salta all’occhio, “A propos de nos voyages en Russie.” Qual è la genesi del film, e che collegamento potremmo fare con la pagina oscura a cui tutto il mondo assiste?

"Il film è legato al lavoro più lungo che abbiamo fatto che è 'Journey To Russia'. Intorno agli ultimi sopravvissuti delle avangard russe, girato nel 1989/90. Mentre cadeva l’Unione Sovietica. Che è stato mostrato a Kassel, a Documenta 14. Diversi materiali che abbiamo avuto tra le mani per costruire questo film. Ci sono parti di archivio sulla Russia asiatica e caucasica. Delle parti riguardanti libri dell’infanzia degli anni ’60 e ’70, una specie di enciclopedia per quei bambini che poi sarebbero finiti a combattere nell’Afghanistan. La presenza sonora di Vissotsky che canta 'La mangusta'. E’ l’animale che Cechov portò a casa dal suo viaggio in Siberia".

La guerra, è uno dei temi centrali del vostro lavoro. E’ così?

"Sì, lo è. Dal 1993 al 2004 abbiamo costruito una trilogia della guerra. Della Prima Guerra Mondiale. “Prigionieri della guerra” è un film rapporto sugli imperi che si contrapponevano, quello austro ungarico contro quello russo zarista. “Su tutte le vette e pace” è un film della guerra tra l’esercito italiano e quello austro ungarico. 'Oh! Uomo' è invece un film sulle conseguenze della Prima Guerra Mondiale. Sui bambini e sui soldati mutilati".

Che film ha in cantiere in questo momento?

"Come le dicevo sono dedito al terzo Capitolo dei Diari di Angela… ma lavoro parallelamente anche ad altro, le farò sapere. Ci tengo a ringraziare, anche qui, chi ha sostenuto i primi due capitoli dei Diari: In Beetween Art and film, il Museo Mart di Rovereto, e poi Antonio e Giuseppe Pezzano, e la scrittrice Lucrezia Lerro che ha dato voce a “Linea Gotica”, l’ultimo testo visionario di Angela Ricci Lucchi".


 

Sabato 11 marzo 2023 RAI3 dalle 01.45 alle 07.00 (315’). Fuori Orario cose (mai) viste 2022/2023 puntata n. 96
di Ghezzi Baglivi Di Pace Esposito Fina Francia Luciani Turigliatto

presenta

CINEMA ANNI VITA

OMAGGIO A YERVANT GIANIKIAN E ANGELA RICCI LUCCHI

I DIARI DI ANGELA - NOI DUE CINEASTI. CAPITOLO II PRIMA VISIONE TV
(Italia, 2019, col., e b/n, dur., 104’46’’)
Regia Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi

I diari di Angela – Noi due cineasti. Capitolo secondo racconta la nostra vita privata innanzitutto,
rivela ciò che vivevamo mentre i film in cantiere – sulla violenza delle guerre, sul Colonialismo e il
Fascismo – prendevano forma. Il film riprende gli scritti dei soldati, dei mutilati e dei prigionieri
della guerra. Le pagine descrivono alcuni luoghi delle battaglie, i confini dell’Impero Austro-
Ungarico, mostrano il volto e lo sguardo acuto di Freya Stark ad Asolo e fanno ripensare alla voce
inconfondibile di Walter Chiari in Armenia sovietica.

In quegli anni contemporaneamente alla Trilogia della guerra lavoravamo a La marcia dell’uomo, una grande installazione. Poi ci siamo dedicati al Trittico del Novecento, iniziato nel 2002 e terminato nel 2008 per il Mart di Rovereto. Tra i tanti temi sviluppati ci sono la fine della Seconda guerra mondiale, la fame, e il miracolo economico. Nel nuovo film c’è l’essenza della nostra missione artistica, storica e politica. La
promessa fatta ad Angela si rinnova e splende ancora attraverso la scrittura appassionata delle sue
pagine che senza barriere attraversano la cruna stretta, oscura, del mondo violento.
«Ho sentito l’urgenza di continuare con I diari di Angela – Noi due cineasti.

Capitolo secondo, per me un mondo di simboli e colori. Il nostro lungo viaggio insieme non può che essere di nuovo risignificato. Mi inoltro, con non poco pudore, nella seconda parte del film che nel 2018 ha trovato
accoglienza in tutto il mondo. Ho riflettuto a lungo su come utilizzare ancora le sue parole, i disegni
e i suoi silenzi. Io e Angela abbiamo filmato e scritto due diari paralleli. Le immagini da me riprese
in giro per l’Europa, per l’America e altrove, incontrano perfettamente i suoi testi» (Yervant
Gianikian, dal catalogo della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia del 2019)

I DIARI DI ANGELA – NOI DUE CINEASTI. CAPITOLO I PRIMA VISIONE TV
(Italia, 2018 col., e b/n, dur., 127’13’’)

di Yervant Gianikian, Angela Ricci Lecchi

Ogni giorno, da sempre, Angela tiene un diario, scritto e disegnato, fatti pubblici, privati, incontri, letture, tutto vi viene registrato. Anche il resoconto di due viaggi in Russia (1989 -1990). Cadeva l’URSS. Diario su librini cinesi, sin da prima di Dal Polo all’Equatore (1986), del nostro ininterrotto lavoro sulla violenza del Novecento. Dai nostri tour negli Stati Uniti con i Film Profumati di fine anni Settanta, all’Anthology Film Archive di New York, a Berkeley Pacific Film Archive... Rileggo ora questi diari e rivedo il film-diario di tutti questi anni, sono rimasto da solo, dopo molti anni di vita e di lavoro d’arte insieme. L’ho portata sulle Alpi Orientali che amava e dove insieme camminavamo. Angela rivive per me nelle sue parole scritte a mano, con grafia leggera, che accompagnano i suoi disegni, gli acquarelli, i rotoli lunghi decine di metri. Guardo i nostri film privati, dimenticati. Registrazioni che stanno dietro al nostro lavoro di rilettura e risignificazione dell’archivio cinematografico documentario. La vita di ogni giorno, fatta di cose semplici, le persone vicine che ci accompagnano, la ricerca nel mondo dei materiali d’archivio, un viaggio nell’Armenia sovietica con l’attore Walter Chiari. Testimonianze che nel corso del tempo abbiamo raccolto.

"È il mio ricordo di Angela, della nostra vita. Rileggo questi quaderni e ne scopro altri a me sconosciuti. Nuovi elementi nei suoi ultimi scritti e nei disegni: sulla Linea Gotica da bambina, in “prima linea “, nella Seconda guerra mondiale. La scuola d’arte con Oskar Kokoschka in Austria. Le pagine intorno a lui. Dresda. Sud Tirolo, la casa dove Mahler compone il Canto della Terra, il suo amore per Alma Mahler, la costruzione della bambola con le sue sembianze, l’ossessione dell’artista.

I “bambini folli” di Angela nella scuola speciale che le fanno abbandonare l’arte per un impegno civile durato anni, al fine di aiutarli. Per poi tornare con forza al lavoro d’arte compiuto insieme. Un ultimo rotolo privato contiene tutto il suo vissuto infantile, famigliare, pubblico. Il mio sforzo. Rivedere l’insieme dei quaderni del Diario infinito di Angela e lo sguardo all’indietro dei nostri film privati, che accompagnano la nostra ricerca. Il mio disperato tentativo di riportarla al mio fianco, di farla rivivere, la continuazione del nostro lavoro come scopo, missione attraverso i suoi quaderni e disegni, una sorta di mappa per l’agire ora, che ne contiene le linee direttrici e ne prevede la continuazione. Angela ed io abbiamo predisposto nuovi importanti progetti da compiere. La promessa, il giuramento, di continuare l’opera". (Yervant Gianikian, dal catalogo della Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia del 2018).

CONVERSAZIONE CON YERVANT GIANIKIAN
(Italia, 2023, col., dur., 30’ ca)
A cura di: Roberto Turigliatto

Yervant Gianikina parla del suo lavoro con Angela Ricci Lucchi, i film, i viaggi, la ricerca e l’uso dei materiali di archivio, il filo rosso dell’indagine sulla violenza del Novecento che attraversa tutta la loro opera e che ritorna nel nuovo secolo.

A PROPOS DE NOS VOYAGES EN RUSSIE   
(Italia, 2016, b/n e col., dur., 55' 57’’)
Di: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi

A propos de nos voyages en Russie è un'ulteriore tappa del lungo, straordinario lavoro che da anni i due cineasti hanno perseguito per rielaborare e tutti i materiali sulle avanguardie russe raccolti in anni di lavoro e incontri nel corso dei loro viaggi, fino a formare una grande costellazione che è stata presentata recentemente sotto forma di installazione a Kassel e Rotterdam. La Russia, la sua cultura e i suoi conflitti, gli anni Venti e Trenta le avanguardie artistiche perseguitate dal potere. Gianikian e Ricci Lucchi ci aprono il prezioso laboratorio della loro creazione: vecchie pellicole, fotografie dell’era zarista, della rivoluzione russa e degli anni a seguire, gli acquerelli di Angela Ricci Lucchi, commenti, testi (Cechov, Anna Achmatova, Nina Berberova, Tolstoj, Slovskij, Puskin, Mandel’stam), fiabe per bambini E poi le figure incontrate nei loro viaggi in Russia, “archivi viventi” ai quali i due cineasti vogliono restituire presenza e voce. Scopriamo così i materiali che nutrono un nuovo in preparazione, Nos voyages en Russie, che fanno di questo, come indica il suffisso del titolo, “A propos de”, “A proposito di” una sorta di catalogo. A poco a poco però questi appunti acquistano una dimensione autonoma che racchiude un universo la sfera intima degli artisti. Nos voyages en Russie verrà presentato successivamente in forma di installazione a Kassel e al Festival di Rotterdam.

FRAMMENTI ELETTRICI N. 1 – ROM
(Italia, 2001, col., dur., 13’)
Regia: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi

FRAMMENTI ELETTRICI N. 2 – VIETNAM
(Italia, 2002, col., dur., 9’)
Regia: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi

FRAMMENTI ELETTRICI N. 3 – CORPI
(Italia, 2002 col., dur., 10’)
Regia: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi

I primi tre titoli della serie “Frammenti elettrici” – nella quale Gianikian e Ricci Lucchi lavorano su
materiali amatoriali in formato ridotto ritrovati. ROM: Zingari in Italia. Anni ’40. Emigrazione di
una famiglia su un carro tirato da un cavallo. La camera 8 mm crea un ritratto delicato, “Ospitale”.

Attitudini “modello” del gruppo familiare che ospita gli zingari. VIETNAM. Vietnam francese.
Primi anni Cinquanta. Film di caserma coloniale. Aspetti della città sotto occupazione, percorsi a
piedi, in bicicletta. Erotismi…su formato ridotto. CORPI. Voyeurismo amatoriale in epoca pre-
televisiva, in casa. Il vedere e girare film privati.

FRAMMENTI ELETTRICI N. 4 – ASIA
(Italia, 2005, col., dur., 33’08’’)
Regia: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi

Con la “Frammenti elettrici”, prodotta da Fuori Orario, Gianikian e Ricci Lucchi esaminano
“l’incontro con l’altro”. Nel numero 4 ripercorrono continenti e popolazioni attraverso film  di
privati che viaggiano in Asia nei primi anni ‘70. Un lavoro per smontare le propagande
folcloristiche dello “sviluppo” del turismo in paesi che subiscono devastazioni, guerre, massacri.

FRAMMENTI ELETTRICI N. 5 – AFRICA
(Italia, 2005, col., dur., 31’04’’)
Regia: Yervant Gianikian, Angela Ricci Lucchi

Nei numeri 4 e 5 della serie “Frammenti elettrici” gli autori esaminano incontro con l’Altro.
Gianikian e Ricci Lucchi ripercorrono continenti e popolazioni attraverso film  di privati che
viaggiano in Asia e Africa nei primi anni ‘70. Un lavoro per smontare le propagande folcloristiche
dello “sviluppo” del turismo in paesi che subiscono devastazioni, guerre, massacri.

FRAMMENTI ELETTRICI N. 6 - DIARIO 1989. DANCING IN THE DARK
(Italia 2009, col., dur., 62’24’’)
Regia: Yervant Gianikian e Angela Ricci Lucchi

Ultimo film della serie “Frammenti elettrici”. Gianikian e Ricci Lucchi recuperano e lavorano le
immagini che avevano girato nel 1989, rubate nelle varie feste dell’Unità, tra l’Emilia e la
Romagna, alla vigilia della caduta del muro di Berlino.

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