Alchimia di Paolo Barletta in rosso: in perdita per oltre 2,1 mln di euro

L'investitore italiano di venture capital fondato nel 2018 dall’imprenditore immobiliare Paolo Barletta ha chiuso il 2023 peggio del 2022

di Andrea Giacobino
Paolo Barletta
Economia

Alchimia in perdita per oltre 2,1 milioni di euro

Un altro bilancio in rosso ma peggiore del precedente per Alchimia, investitore italiano di venture capital fondato nel 2018 dall’imprenditore immobiliare Paolo Barletta, fra l’altro azionista della Fenice di Chiara Ferragni. L’esercizio 2022, infatti, s’è chiuso in perdita per oltre 2,1 milioni di euro rispetto a quella di 1,25 milioni del passato bilancio: il passivo è stato interamente ripianato attingendo alle riserve.

L’attivo di Alchimia a fine 2022 era di 61,1 milioni costituito da crediti per 3,3 milioni e da immobilizzazioni finanziarie per 55,4 milioni. Queste sono le partecipazioni in diverse società fra le quali spiccano quella appunto in Fenice pari allora al 40% in carico per 15,9 milioni e quella del 57,7% in U-First valorizzata per 14,4 milioni. A completare il portafoglio ci sono altri investimenti di minoranza: fra i più rappresentativi quelli nella quotata Leone Film Group (3,2 milioni), Stardust (2,1 milioni) e WeRoad (2 milioni).

Va detto che Barletta quest’anno ha ceduto il 20% di Fenice al fondo Avm sulla base di un equity value di 75 milioni della società che guida i business della Ferragni e sempre nel 2023 assieme ad altri business angel ha ceduto a Gedi il 30% della società di influencer marketing Stardust. Ciò ha determinato per Alchimia una plusvalenza di 5,2 milioni (i cui effetti si vedranno nel bilancio di quest’anno) e la quota è così scesa dal 17,08% al 5,08%. Sempre nel 2023 Alchimia ha acquisito la maggioranza di Bizplace, società attiva in consulenza per startup.

Il rosso di bilancio si spiega con la svalutazione integrale di 1,52 milioni intervenuta sulla partecipata Aloa Inc. mentre per quanto riguarda la quota in Leone Film Group il bilancio segnala che il valore di carico è di 5,08 euro rispetto agli 1,59 euro dell’attuale quotazione. Ma Barletta ha deciso di non svalutare “in ragione - si legge nel bilancio - dei target price individuati dagli analisti di settore, pari a 3 euro, ritenendo che la partecipazione possa progressivamente e nel medio periodo tornare ad operare su metriche anteriori all’evento pandemico che notoriamente ha impattato in modo rilevante sul settore cinematografico”.

Barletta controlla Alchimia con Febus Holding e Forus Holding mentre Nicola Bulgari (già proprietario col fratello Paolo dell’omonimo gruppo di alta oreficeria venduto a Lvmh) con la sua Annabel Holding ha circa il 18%. Barletta e Bulgari nell’ottobre 2020 hanno poi costituto insieme la società immobiliare Arsenale, per investire nel turismo made in Italy.

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