Usa, ancora un nulla di fatto tra il sindacato degli attori e gli Studios

Oggi il 117esimo giorno di sciopero. 6,5 miliardi di dollari il costo stimato fino ad ora

di Daniele Rosa
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Sciopero attori Usa, ancora un nulla di fatto

Ancora un nulla di fatto tra la potente Screen Actors Guild (Io SAG-AFTRA) che rappresenta 160000 artisti  e l’AMPTP dopo 116 giorni di sciopero. Come è tradizione nelle trattative sindacali si è fatta notte fonda alla ricerca di un nuovo contratto triennale. Diverse le contrattazioni sviluppate ma senza un vero e proprio accordo definitivo. I colloqui dovrebbero riprendere in giornata, ad un’ora ancora non definita, ma al 117 esimo giorno di sciopero.

La fine delle agitazioni non sembra essere imminente. L’incontro ha visto la partecipazione del CEO Gang of Four che si è unito al numero uno dell'AMPTP Carol Lombardini e al leader di SAG-AFTRA Duncan Crabtree-Ireland. Presenti anche Ted Sarandos di Netflix, Donna Langley di NBCUniversal, David Zaslav, CEO di Warner Bros Discovery, e Bob Iger di Disney. Una delle prime dichiarazioni ”off the records” dell’incontro ha mantenuto toni positivi “è stata una sessione piuttosto produttiva anche se vi è ancora molto lavoro da fare”. Di fatto però l’ultima proposta degli Studios non è stata accettata.

Sciopero attori, il grande ostacolo dell'Intelligenza Artificiale

Uno degli ostacoli che al momento sembra insormontabile è quello dell’Intelligenza Artificiale. Nessuno sembra aver ancora trovato trovare barriere efficaci per una tecnologia che si sta evolvendo a passi da gigante. E’ inutile negare che l’AI fa paura a tanti lavoratori del settore, ancor più delle rivendicazioni puramente sindacali. Ma è pur vero che, aldilà della stretta cerchia di attori top superpagati, per gli attori comuni  sembra ormai impossibile vivere una vita dignitosa, con stipendi che non sono riusciti a tenere il passo con l’inflazione e i cambiamenti del settore. In particolare le  piattaforme di streaming, in pieno boom,  sviluppano meno episodi e pagano meno i diritti d’autore. Il co-ad di Netflix, Ted Sarandos, ha detto all'AFP che le trattative sono ancora in corso.

"Siamo al tavolo e stiamo lavorando davvero duramente per chiudere. Sento che siamo davvero vicini ma questi sono accordi complicati e stiamo navigando in acque difficili. Il nostro obiettivo è riportare la gente al lavoro”. La stima dei costi dello sciopero è di circa 6,5 miliardi di dollari. Analogie possono essere viste con il grande sciopero che ha paralizzato le tre Big dell’auto. Anche qui rivendicazioni salariali, ritenute ormai obsolete e richieste di tutele sull’elettrico. Per gli attori medesime rivendicazioni salariali ma con il grande punto oscuro dell’Intelligenza Artificiale.Anche se dal Sindacato degli Attori e da quello degli Studios arrivano notizie "speranzose" la strada per dare pace all’universo degli attori sembra essere ancora lunga.