Auto, vince la linea italiana: via libera Ue al nuovo Euro 7. Che cosa cambia
La nuova proposta riguarda l’estensione del periodo entro il quale la normativa verrà adottata. Per le auto già in circolazione non cambierà nulla.
Auto: Il Consiglio dell'UE adotta una posizione negoziale su Euro 7. Obiettivo zero emissioni
Il Consiglio dell'Unione Europea, riunitosi a Bruxelles, ha ufficialmente adottato la sua posizione negoziale riguardo al regolamento Euro 7, che ha l'obiettivo di regolare le emissioni di auto, furgoni, bus e camion. La normativa Euro 7– che per la prima volta riguarda auto, furgoni e mezzi pesanti – è incentrata principalmente sull'omologazione dei veicoli a motore, nonché dei sistemi, dei componenti e delle parti tecniche ad essi correlati, concentrandosi sulle loro emissioni e la durata delle batterie.
L'obiettivo principale è stabilire norme più rigorose per le emissioni dei veicoli e contribuire a ulteriori riduzioni delle emissioni di inquinanti atmosferici provenienti dal trasporto su strada. Il Ministro dell'Industria ad interim spagnolo, Héctor Gómez Hernández, ha sottolineato l'importanza dell'Europa nella produzione di automobili a basse emissioni e di alta qualità. Ha dichiarato che l'obiettivo è continuare a migliorare la qualità dell'aria, guidare la mobilità del futuro e stabilire livelli di emissioni realistici per i veicoli nel prossimo decennio. Questo, secondo il Ministro, aiuterà l'industria automobilistica europea a compiere la transizione verso veicoli a emissioni zero entro il 2035.
LEGGI ANCHE: Stellantis leader della transizione green: quinta casa auto al mondo
LEGGI ANCHE: Auto, salta la transizione verde. Ue, niente addio a diesel e benzina nel 2026
Il Consiglio dell'UE afferma che tale posizione negoziale cerca di bilanciare l'implementazione di requisiti rigorosi sulle emissioni dei veicoli con la necessità dell'industria automobilistica di effettuare investimenti aggiuntivi. Tuttavia, il nuovo regolamento mantiene in generale i limiti di emissione esistenti e le condizioni di prova per i veicoli leggeri, mentre introduce limiti più bassi e condizioni di prova leggermente adattate per i veicoli pesanti. Inoltre, Euro 7 contiene una disposizione speciale per gli autobus urbani per garantire la coerenza con l'obiettivo di emissioni zero entro il 2030 per questi veicoli.
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy: "Ha finalmente prevalso la ragione sull'ideologia"
A margine del Consiglio Competitività in corso a Bruxelle si è anche espresso il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso: "Un vero ribaltamento delle forze in campo, ha dichiarato, rispecchia nella sostanza le richiesta del ’fronte della responsabilità’ coordinato da Repubblica Ceca, insieme con Italia e Francia, che nel merito ha raggiunto una larga e inedita maggioranza in Consiglio, cambiando per la prima volta gli assetti sulla transizione ecologica".
Urso ha elogiato il testo approvato, sottolineando che rappresenta una visione concreta, realistica e pragmatica, che è stata richiesta più volte dall'Italia. La nuova proposta di regolamento rinvierebbe i tempi di adozione della normativa di circa due anni, fornendo alle aziende più tempo per adattarsi alla transizione ecologica sia per i veicoli leggeri che pesanti. Inoltre, il testo elimina vincoli più restrittivi, mantenendo i valori stabiliti dal regolamento Euro 6 per i motori a combustione interna, le emissioni di particolato e le condizioni per i test di emissioni delle autovetture.
Urso ha aggiunto che "ha finalmente prevalso la ragione sull'ideologia, quindi la linea italiana di responsabilità, concretezza e pragmatismo. Il dossier sull'Euro 7 l'abbiamo messo sulla giusta strada che è quella di coniugare la transizione verso l'elettrico alle esigenze di cittadini, lavoratori e imprese europee. Ci siamo riusciti con una larga maggioranza e questo ci conforta anche sui prossimi dossier".
Oltre ciò, il nuovo regolamento mira anche a proteggere la filiera automobilistica dei produttori di piccoli volumi, come Ferrari, Lamborghini e Maserati, che sono simboli del Made in Italy. Per questi produttori, la nuova proposta prevede che la produzione su scala europea, anziché globale, sia utilizzata per calcolare l'idoneità alla categoria dei piccoli volumi. Anche i produttori di veicoli commerciali, come Iveco e Cnh, continueranno a seguire i vincoli stabiliti dal regolamento Euro 6. Queste modifiche sono importanti per l'indotto italiano, che partecipa alla produzione di oltre 320.000 veicoli commerciali all'anno. Adolfo Urso ha poi concluso, "siamo finalmente sulla strada giusta, per coniugare gli obiettivi della sostenibilità ambientale alle necessità del sistema sociale e industriale europeo. È finita la stagione della follia ideologica, ora prevale il buon senso della ragione."