Banche, Marina Berlusconi contro Meloni: "Perplessa da tassa extra profitti"
A margine dell'Assemblea di Confindustria la presidente di Fininvest attacca la premier. E Forza Italia presenta undici emendamenti per cambiare la norma
Extraprofitti, Marina Berlusconi contro Meloni
"Ho apprezzato e ritenuto positive molte misure del governo Meloni, devo dire che tra queste non c’è la tassa sugli extraprofitti alle banche. Capisco le motivazioni, ma non sono sufficienti a superare la gran perplessità che ho sia sul merito che sul metodo. Intanto non mi piace il termine extraprofitti, lo trovo fuorviante e anche demagogico chi stabilisce quando un profitto è extra e quando normale? In che misura lo è? E' un provvedimento che si presta a dubbi e critiche, ho visto che sono stati sollevati dubbi di incostituzionalità. Rischia di rendere il Paese meno attrattivo per gli investitori esteri. Mi auguro che il Parlamento possa riformulare la norma rendendola più equilibrata". Con queste parole Marina Berlusconi, a margine dell'Assemblea di Confindustria, ha commentato la misura promossa dalla premier Giorgia Meloni sulla tassa agli extra guadagni degli istituti di credito.
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Non un’uscita a caso. C’è da ricordare che Fininvest, di cui Marina Berlusconi è presidente, detiene il 30% delle azioni Mediolanum, la banca fondata da Ennio Doris e Silvio Berlusconi nel 1997. Non è nemmeno un caso che Antonio Tajani, segretario di Forza Italia, abbia criticato il provvedimento più volte sottolineando che il rischio a cui si va incontro, tra gi altri, è la penalizzazione delle piccole banche. La morte di Silvio Berlusconi non ha cambiato le cose e il legame tra la famiglia dell’ex premier e Forza Italia è più forte che mai. "Noi abbiamo sempre dichiarato che rimarremo vicini al partito. E' una questione di amore e di rispetto nei confronti del nostro papà", ha scandito.
La primogenita di Silvio Berlusconi ha escluso comunque una “discesa in campo” perché “impegnata” nelle aziende e perché “amo il mio lavoro”.
Ieri Forza Italia, come scrive Repubblica, ha scaricato sul testo all’esame del Parlamento undici emendamenti che azzoppano l’impianto della tassa. Il vicepremier Tajani ha provato a smorzare il tiro: "Non poniamo diktat, siamo pronti al dialogo e al confronto". La battaglia all'interno della maggioranza è appena iniziata.
La numero 1 del Gruppo è anche intervenuta sul nuovo rialzo dei tassi da parte della Banca centrale europea: "Speriamo che la cura non uccida il malato. E' il decimo rialzo consecutivo. Quello che ha fatto fino a oggi la Bce e' stato importante per il contenimento dell'inflazione, tanto è vero che tutti i trend la danno in discesa. Bisogna sempre tenere presente pero' che questo tipo di interventi ha un effetto negativo sulla crescita. Noi siamo in una economia che essendo stata sottoposta a continui choc ha bisogno di stimoli. Mi auguro che sia l'ultimo rialzo".