Banco Bpm, Castagna batte guidance e mercato: 569 milioni di profitti

Dividendo di 0,19 euro per azione. 2022 stimato in linea con il piano industriale. La banca prepara la vendita di un altro miliardo di Npl nel primo semestre

Banco Bpm Giuseppe Castagna
Economia
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Banco Bpm: "E' il risultato migliore dalla nascita del gruppo"

Profitti in forte crescita per Banco Bpm. Il gruppo guidato da Giuseppe Castagna  e presieduto da Massimo Tononi ha chiuso il 2021 con un utile netto di 569 milioni a fronte dei 21 milioni del 2020. Il risultato, sottolinea una nota di Piazza Meda, è del 10% superiore alla guidance ed è migliore dei 560 milioni circa previsti dagli analisti. Nel solo quarto trimestre l'utile si è attestato a 97 milioni contro previsioni di mercato per circa 75 milioni.

Tornando ai dati dell'intero 2021, i proventi operativi sono aumentati dell'8,6% a 4,5 miliardi, con margine di interesse a 2 miliardi (+3%) e commissioni nette a 1,9 miliardi (+14,9%). In salita del 3,5% a 2,5 miliardi gli oneri operativi, per un rapporto cost/income sceso al 55,8% (al 51,5 la media del mercato).

Quanto alla solidità patrimoniale, il coefficiente Cet1 fully phased in è al 13,4%, con un buffer rispetto ai limiti regolamentari di 470 punti base. Il consiglio di amministrazione ha proposto la distribuzione di un dividendo da 0,19 euro per azione, per una distribuzione complessiva di 287,9 milioni, pari a un payout del 50%. 

La banca ha fatto segnare un utile netto adjusted, al netto delle componenti non ricorrenti, in crescita a 710 milioni dai 330 del 2020. Si tratta, precisa il comunicato, del "risultato migliore dalla nascita del gruppo". Proseguendo nell'analisi del conto economico, le rettifiche nette su crediti sono scese a 887 milioni dagli 1,3 miliardi del 2020, per un costo del credito pari a 81 punti base, che scenderebbero a 55 punti escludendo le componenti "non core".

Sul fronte degli aggregati patrimoniali, la raccolta diretta è pari a 123,2 miliardi, in crescita del 2,5% rispetto al 31 dicembre 2020. La raccolta indiretta si attesta a 99,1 miliardi, +8,2% nel confronto con il 31 dicembre 2020, con raccolta gestita a 65,3 miliardi (+9,6%) e raccolta amministrata a 33,7 miliardi (+5,5%). Gli impieghi netti verso la clientela sono pari a 109,4 miliardi, "sostanzialmente invariati rispetto al dato del 31 dicembre", con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese nel periodo pari a 22,7 miliardi. L'assemblea per l'approvazione del bilancio si terra' il 7 aprile. 

Piazza Affari ha accolto bene i numeri della banca. Il prezzo delle azioni, già in rialzo nelle ore precedenti, ha allungato il passo (+2,3% a 2,986 euro per titolo, sui massimi intraday) in scia alla pubblicazione dei conti. La società, che prevede di vendere un altro miliardo di euro di Npl nel primo semestre, attende un 2022 in linea con i target, proprio grazie alla performance superiore alle attese dell'anno scorso.

"Le core revenues" del gruppo, così come previsto nel piano strategico recentemente annunciato, saranno sostenute dalla crescita della componente commissionale, in particolare dal comparto dell'asset management e bancassurance, mentre il margine di interesse risentirà della minore contribuzione derivante sia dal funding Bce, che sconta il termine del periodo di extra remunerazione, che dal portafoglio di attivita' finanziarie".

Il "forte governo della dinamica degli oneri operativi continuerà" quindi "a costituire uno dei principali fattori di attenzione", mentre per il costo del credito "l'approccio conservativo nella valutazione adottato nel 2021 sulle esposizioni creditizie sia performing che non performing, pur in una dinamica dei flussi attesa in crescita rispetto all'anno appena trascorso, dovrebbe permettere di progredire ulteriormente nel percorso di riduzione avviato negli ultimi anni, favorendo la prosecuzione del derisking e il mantenimento di un solido livello di copertura". 

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