Cairo, investitori internazionali in rivolta: bocciati stipendio e riconferma
Gli stipendi passati e futuri di Urbano Cairo e la sua riconferma a presidente della quotata Cairo Communication piacciono poco agli investitori internazionali
Urbano Cairo, dallo stipendio monstre alla conferma a presidente di Cairo Communication: fondi in rivolta
Gli stipendi passati e futuri di Urbano Cairo e la sua riconferma a presidente della quotata Cairo Communication (che controlla Rcs MediaGroup editore fra l’altro del “Corriere della Sera”) piacciono poco ai grandi investitori internazionali. Lo si scopre leggendo il verbale dell’assemblea dell’8 maggio scorso della società chiamata fra l’altro ad approvare il bilancio 2022.
Se il bilancio è stato approvato a maggioranza amplissima, il punto 2d all’ordine del giorno era la “Nomina del presidente del consiglio d’amministrazione” e la proposta del consiglio uscente era di riconfermare nella carica per altri tre anni lo stesso Cairo.
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Ma a questo punto i voti favorevoli sono stati espressi solo dal 68,1% dei diritti di voto e bisogna pensare che il solo Cairo ha in mano il 67,9% degli stessi diritti e quindi ha votato a favore. Invece ci sono stati voti contrari per il 4,3% dei diritti di voto tra i quali i rappresentanti dei fondi italiani Anima, il grande fondo sovrano della Norvegia (che ha 1,3 milioni di azioni) e molti fondi esteri mentre si sono astenuti i fondi Fideuram (Intesa Sanpaolo).
Anche sul punto 2f riguardante la deroga al divieto di concorrenza per il consiglio i favorevoli sono stati il 67,9% ma qui i contrari sono saliti al 6,4% tra i quali i fondi Fideuram e Mediolanum. Percentuali lievemente minori di dissenso (dal 5,1% al 5,5%) quando s’è trattato di votare il punto 4 suddiviso tra una prima parte relativa ai compensi previsti nel 2023 e una seconda riguardante quelli erogati lo scorso anno: anche qui molti fondi esteri hanno detto no.