Canone Rai resta in bolletta, Pippo Baudo plaude: "Giusto così"

Il canone Rai resta in bolletta per tutto il 2023: il Mise ha smentito le voci di una possibile esclusione

Pippo Baudo
Economia

Il canone Rai resta in bolletta nel 2023, la decisione del governo Meloni  

Dopo tanto vociferare il Mise ha definitivamente smentito in una nota la possibile esclusione del canone Rai dalla bolletta elettrica. A prendere parola per primo è stato il Ministero dell'Economia Giancarlo Giorgetti che ha definito i rumors degli ultimi giorni assolutamente non fondati "alla luce del lungo lavoro istruttorio in corso".

"La milestone Pnrr, ha spiegato il Tesoro in una nota riportata da Ansa,  trova il suo fondamento nell'esigenza di tutela della concorrenza del mercato dell'energia elettrica e si basa sulle proposte Agcm, la quale non aveva rilevato alcuna criticità in merito al pagamento del canone Rai dal punto di vista della concorrenza del mercato dell'energia, a condizione che il pagamento fosse trasparente per gli utenti finali. Requisito che risulta soddisfatto".

Canone Rai in bolletta, Pippo Baudo: "Se fa servizio pubblico, è giusto così" 

Dalla parte del governo anche uno dei volti più Rai più amati del pubblico, Pippo Baudo. Conversando con l'agenzia stampa Adnkronos il conduttore ha dichiarato: "Se un servizio pubblico fa servizio pubblico, allora è giusto che si paghi il canone e che vada nella bolletta. Ma di fronte a questo grande mandato del pubblico, che dà alla Rai una potenza enorme dovuta a un incasso certo, l'Azienda ha un grande peso specifico culturale da assolvere".

Baudo ha lodato inoltre l'"altissima qualità" della serie 'Esterno Notte' di Marco Bellocchio che ha debuttato da poco su Rai1: "Un prodotto bellissimo, ma che non ha avuto il successo sperato perché il pubblico non è più abituato a questo livello qualitativo". "Quando conducevo 'Domenica In", ha ricordato il conduttore, cercavo di parlare di libri, portavo grandi scrittori per affrontare temi importanti. All'inizio non ha avuto grande successo, ma poi sì. Il pubblico è come un bambino cui devi insegnare a camminare, se non lo fai, quando poi gli dai un prodotto di altissima qualità come 'Esterno Notte', non ottieni i risultati sperati", ha concluso Baudo.

Canone  Rai in bolletta nel 2023, i sindacati chiedono un incontro urgente a Giorgetti 

A fare muro e dirsi preoccupati sono invece i sindacati Rai che hanno comunque richiesto un incontro urgente al ministro Giorgetti per esporre le loro posizioni. "La determina del precedente esecutivo, a seguito di una specifica deliberazione del Parlamento, ha indicato la riscossione del canone in bolletta elettrica fra gli oneri impropri la cui permanenza non sarà più consentita a far data dal primo gennaio 2023", hanno ricordato i sindacati, sottolineando che "questa decisione, vista anche la vicinanza temporale con la scadenza del 31 dicembre 2022, oltre a provocare un clima di profonda incertezza relativamente alle modalità di finanziamento del Servizio Pubblico Radiotelevisivo, rischia di avere un impatto dirompente sul futuro stesso della Rai".

Le otto sigle che hanno firmato la lettera indirizzata al ministro sono Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Fnc, Snater, Libersind Confsal, Adrai e Usigrai.

Canone Rai in bolletta nel 2023, la posizione contrariata di Codacons e Unione Nazionale dei Consumatori 

Sul tema sono intervenute anche le associazioni dei consumatori. Per il Codacons "il canone Rai è a tutti gli effetti l'imposta più odiata dagli italiani e i tempi sono oramai maturi per la sua definitiva abolizione". L'Unione Nazionale dei Consumatori ha invece sottolineato che il parere dell'Antitrust risale al 2015, "ben prima che l'Unione Europea sollevasse un problema non solo legato alla concorrenza in senso stretto, ma anche al mercato dell'energia e che riguardava il fatto che non si può chiedere obbligatoriamente ai fornitori di energia di riscuotere oneri non legati al proprio settore di mercato, così come non si può chiedere ai consumatori di pagare nella stessa bolletta un costo legato a un servizio diverso". "Non ci pare che questi motivi siano venuti meno e non abbiano fondamento. Il canone resta un onere improprio non legato ai consumi di elettricità", ha aggiunto il presidente Massimiliano Dona.

 


 

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