Caos banche, una verità scomoda e scorretta: anche le donne possono sbagliare
Dal Tesoro Usa alla Bce passando per la Svizzera
Interpretazione politicamente scorrettissima della crisi bancaria
Chi doveva vigilare sulle due banche (più una terza ora in crisi) di S. Francisco fallite era la Federal Reserve di S. Francisco a capo della quale il Ministro del Tesoro, Janet Yellen aveva piazzato Mary Daly, laureata in una università di serie B su temi sociali, che si occupava di ClimateChange, Black Lives Matter e temi GayLesbianTrans in quanto anche lei membra del gruppo
La Silicon Valley Bank aveva regalato 70 milioni di dollari al movimento Black Lives Matter, protagonista di incendi e saccheggi in tutta l’America nel 2021, ed era rivolta alla promozione della diversità di genere. A Silicon Valley Bank, uno dei direttori della filiale inglese è un trans che certi giorni si presenta vestito da donna come “Pippa” e certi giorni da uomo come” Philip” e questo esempio è celebrato nelle pubblicazioni bancarie inglesi.
La responsabile della gestione del rischio della banca, Jay Ersapah, Head of Financial Risk Management, è una donna di colore che “si identifica come queer” cioè né femmina, maschio o bisex e non parlava d’altro di iniziative sul razzismo, sui temi “gaytranslesbian” e “climatechange” ed era a capo del gruppo European LGBTQIA della banca. Nel suo blog parlava del “mese di consapevolezza gay, trans, lesbian quuer” e non di gestione del rischio dei tassi di interesse.
Il Ministro del Tesoro USA, Janet Yellen, ormai viene preso in giro nel mondo finanziario per la sua incompetenza e anche perché nell’ultimo anno non parlava d’altro che di climatechange e “diversità” di genere e appunto nominava le sue protegè come quella che doveva vigilare sulle banche.
Andando in Europa, la Lagarde è ormai un disastro nelle sue uscite e dimostra di essere un ex avvocato che non ha mai sostenuto un esame o scritto anche un solo articolo di economia e deve il posto ad essere una raccomandata di Sarkozy, come è emerso da lettere apparse sui giornali anni fa in cui diceva “fai di me quello che vuoi”.
Anche il Ministro del Tesoro Svizzera, una donna anche lei, che ha chiuso dopo 160 anni di storia Credit Suisse regalandolo in pratica a UBS e azzerando 15 mld di obbligazioni è molto criticata. Ad esempio, durante la crisi finanza globale del 2008 Credit Suisse fu l'unica grande banca a non aver bisogno di aiuti pubblici e UBS invece fu salvata dallo Stato. E il CET1 ratio di Credit Suisse era molto sopra il minimo regolamentare, senza contare che aveva passato lo stress test in autunno.
Oltre all’ossessione per questi temi “politicamente corretti”, in questo inizio di crisi bancaria, i responsabili degli errori e omissioni finora sono infatti donne.
Tutti i protagonisti citati finora sono donne messe nei posti chiave dei ministeri del Tesoro, BCE e di banche fallite. Nei casi della Lagarde, della Yellen al Tesoro USA, della responsabile della FED per queste banche Mary Daly e anche del ministro svizzero l’incompetenza è ormai palese e viene discussa apertamente.
Siamo dei reazionari alla Schopenhauer e Nietzsche e notare queste cose? Ci siamo limitati a citare fatti che però messi insieme dipingono un quadro del “politicamente corretto” insediato ai vertici delle istituzioni finanziarie poco rassicurante. Ovviamente anche gli uomini fanno molti danni, ma questa volta un po’ di responsabilità cade sulle donne.