Carburanti, occhio ai prezzi: dal 1/08 via all’obbligo di esporre il cartello
Scatta l'obbligo di mostrare i prezzi entro le 9:30 per tutti i distributori. Associazioni in rivolta: "Norma fuorviante, rischio di allineamento verso l'alto"
Aumento carburanti, scatta l'obbligo di esporre il cartello con i prezzi medi dal 01/08
A partire dal 1 agosto entra in vigore l'obbligo di esposizione del cartello con il prezzo medio dei carburanti nei distributori di benzina. La data era già stata stabilita nelle scorse settimane - con i decreti attuativi del ministero delle Imprese e del Made in Italy - ed ora si innesta su una nuova impennata del costo alla pompa, con le associazioni dei consumatori che segnalano aumenti fino a 2,5 euro al litro in autostrada per il servito. Il prezzo medio verrà elaborato in mattinata sulla base delle comunicazioni dei gestori esposto entro le 9.30 di mattina.
L’obiettivo dichiarato dal governo è tentare di porre un freno ai rincari, ma le associazioni di settore non sono dello stesso avviso e protestano dubitando della validità del cartello come deterrente della crescita dei prezzi; al contrario, il timore espresso è che questa nuova norma spingerà a un livellamento verso l'alto.
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"Da domani sarà il consumatore stesso ad accertarsi e scegliere se rifornirsi lì o passare altrove, può fare anche una segnalazione e denunciare al ministero o alla Guardia di Finanza che possono intervenire secondo le proprie competenze", spiega il ministro Adolfo Urso. Il titolare del Mimit auspica che questa "ulteriore operazione trasparenza" renda possibile "contenere il prezzo di benzina e gasolio".
Nell'ultima settimana, rileva Urso, il prezzo medio dei carburanti è cresciuto di 4 centesimi. I rincari, specifica il ministro delle Imprese, sono conseguenza "dell'incremento delle quotazioni internazionali, che comunque rimangono ben lontane da quelle precedenti al momento in cui siamo riusciti a convincere la Commissione Ue sul tetto al prezzo del gas".
A gennaio scorso il prezzo della benzina era salito dopo la fine dello sconto sulle accise, che era stato introdotto a marzo 2021 dal governo di Mario Draghi dopo l'invasione in Ucraina da parte della Russia. Urso ricorda che il taglio delle accise era stato "un intervento del precedente governo quando i prezzi dell'energia erano schizzati alle stelle". Poi annota: "Oggi i dati sono ben diversi, riteniamo che le risorse pubbliche debbano essere destinate laddove ci siano davvero delle emergenze". Dunque nessun nuovo taglio delle tasse sui carburanti in vista.
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Prezzo carburanti, le associazioni di settore protestano: "rischio di un allineamento verso l'alto"
Per quanto riguarda l'avvio dell’app concordata a gennaio scorso - tra governo e associazioni di settore – ci l’attesa è ancora lunga. "Le forti tensioni sui prezzi dei carburanti che si registrano in questi giorni sono effetto della situazione internazionale dei mercati", commenta Bruno Bearzi, presidente nazionale di Figisc, federazione dei benzinai Confcommercio. Poi aggiunge: "Che si parli del cartello del prezzo medio come strumento miracoloso che farebbe addirittura diminuire i prezzi è fuorviante e persino ingannevole".
Secondo Giuseppe Sperduto, presidente della Faib-Confesercenti, “il rischio è che si realizzi quello che le associazioni di settore e la stessa Antitrust hanno pubblicamente denunciato, ossia un allineamento verso l’alto del prezzo medio". Mentre per il presidente della Fegica Roberto Di Vincenzo: "I gestori non fanno altro che applicare i prezzi che vengono comunicati loro dai titolari degli impianti. E non è stato raro il caso negli ultimi anni di gestori che hanno denunciato di subire condizioni inique sui prezzi".
Intanto domani pomeriggio al Mimit, di concerto con il Mase, verrà presentato alle associazioni il progetto di riordino della rete dei distributori di carburanti.