Colussi, il gruppo annuncia cassa integrazione: vittima della "pace di Draghi"

Il gruppo leader italiano nella produzione di biscotti annuncia i danni delle pesanti ripercussioni causate dal conflitto tra Russia e Ucraina

Economia
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Colussi, cassa integrazione per 300 dipendenti: tra le prime vittime della "pace di Draghi"

"La grave e straordinaria congiuntura internazionale che ha pesantemente colpito l'economia nazionale e il comparto agro-alimentare creatasi a seguito dell'avvio del conflitto tra Russia e Ucraina, sta avendo, inevitabilmente, parziali ripercussioni anche sulle attività del gruppo Colussi. Lo scorso 31 marzo l'azienda ha incontrato la Rsu e le organizzazioni sindacali territoriali per illustrare le misure che saranno adottate per fare fronte alla straordinaria congiuntura economica nazionale e internazionale che ci auguriamo sia temporanea", a rivelarlo è la stessa Colussi.

Secondo alcuni, il gruppo Colussi non sarebbe altro che una delle prime vittime della “pace di Draghi”. Infatti, il premier l’altro giorno ha dichiarato: "Ci chiediamo se il prezzo del gas possa essere scambiato con la pace. Di fronte a queste due cose, cosa preferiamo: la pace oppure star tranquilli con l'aria condizionata accesa tutta l'estate?". Un riferimento esplicito alla situazione in Ucraina e all'ipotesi di un embargo al gas russo per spingere Vladimir Putin a fermare la guerra nel Paese

"In particolare - si spiega in una nota aziendale - è stato condiviso un percorso di cassa integrazione ordinaria, e non di licenziamenti o chiusure aziendali, che ha l'obiettivo di minimizzare gli effetti legati agli incrementi speculativi dei prezzi delle materie prime e dei costi energetici attraverso un utilizzo moderato dello strumento per consentire uno spegnimento alternato e selettivo di alcune linee di produzione, in base all'approvvigionamento e alla disponibilità di materie prime e di materiali di confezionamento nonché alle mutate richieste del mercato e dei clienti. La cassa integrazione ordinaria coinvolgerà a rotazione ed in modo parziale il personale di stabilimento.

L'incontro con le organizzazioni sindacali è stato anche l'occasione per rinnovare la centralità del sito di Petrignano nell'ambito della strategia industriale del gruppo che vede confermare gli importanti investimenti sullo stabilimento e che consentiranno di rinnovare e potenziare completamente 3 delle 6 linee di produzione entro la fine dell'anno 2022".

 

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