Come fermare i prezzi del petrolio. E i rialzi dei tassi di interesse

I numeri parlano chiaro. Eccoli

di Ezio Pozzati
Economia

Possiamo provare a barattare la nostra pseudo libertà domenicale, la escalation dell'inflazione e un'economia zoppicante con un po' di dollari in meno ai produttori del petrolio?

 

Molti di noi si ricordano il 1973 quando gli Stati Arabi, produttori di petrolio, decisero di tagliare del 25% le esportazioni di petrolio, motivando il tutto per l'appoggio che gli Stati occidentali diedero ad Israele nella guerra del Kippur, per questo si passò da un prezzo di 20/40 $ il barile a 100 $ il barile. Tutto ciò determinò una forte crisi economica risolta alla meno peggio e con costi altissimi dopo circa 7 anni. Oggi le motivazioni non sono quelle politiche, ma esclusivamente finanziarie. Non ci si allinea più all'andamento economico per la produzione petrolifera, ma solo alla capacità di gettito da parte del “cartello”. Il ragionamento che mi accingo a fare è questo: possibile che non vi sia una via d'uscita a queste repentine oscillazioni pilotate? Vi risparmio tutti i calcoli che ho fatto, ma due dati li devo portare a Vostra/Nostra conoscenza:

    1.    il costo dell'estrazione del petrolio al barile varia dagli 8 (otto) ai 23 (ventitrè) dollari al barile;
    2.    il costo della raffinazione è di circa 5 (cinque) euro al barile;
    3.    per un totale che oscilla fra i 13,5 ed i 28,5 $ al barile.

Ovviamente la differenza, al netto di trasporto e commissioni, la intascano i Paesi produttori del petrolio. Ora per arrivare all'argomento le quotazioni del petrolio provocano “inflazione”, la così detta inflazione importata, ed obbliga le Banche Centrali ad intervenire sui tassi generando a loro volta una contrazione nei consumi e negli investimenti. Domanda: che fare? Facciamo anche noi quello che fecero a suo tempo i produttori di petrolio, diminuiamo il consumo di carburante. Faccio un esempio: in Europa nel 2021 si sono consumate 139 miliardi di tonnellate di benzina e 62 miliardi di tonnellate di gasolio ora sapendo che un barile di petrolio (159 litri) produce 50 litri di gasolio e 50 litri di benzina potremmo pensare di scioperare (non utilizzando i mezzi di locomozione) per qualche domenica l'anno.

Per noi sicuramente è un disagio, ma volontario, e forti della nostra esperienza del COVID 19 possiamo fare questo sacrificio per vedere il prezzo del petrolio e dei suoi prodotti diminuire? Domanda: quanto costerebbe ai “petrolieri”? Ad ogni stop costerebbe, loro, circa 11.013.698 di tonnellate al giorno (circa 69.268.540 barili). Tanto? Poco? Comunque potrebbe essere un segnale al quale prestare attenzione. Quello a cui non voglio pensare è che tutti questi rialzi non servano per comprare giocatori, allenatori o trovare personale specializzato in tutti i campi, medicina compresa, pagando questi professionisti anche 10 volte di più di quello che prendono in patria, altrimenti significa che abbiamo formato personale altamente qualificato e specializzato a titolo gratuito per gli altri. Possiamo provare a barattare la nostra pseudo libertà domenicale, la escalation dell'inflazione e un'economia zoppicante con un po' di dollari in meno ai produttori del petrolio?

 

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