Consulenti del lavoro, le fake news diffuse per screditare la riforma del Rdc

Vogliono colpire il numero uno del dicastero che, guarda caso, sta lavorando alla riforma del Reddito di cittadinanza che dà fastidio ai pentastellati

di Redazione Economia
Rosario De Luca
Economia

Tutte le fake news sui Consulenti del Lavoro

Pare che nei giorni scorsi il presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Rosario De Luca abbia parlato ai suoi circa 2000 dirigenti in collegamento intranet. Ma più di qualcuno presente, seppur virtualmente, riferisce con dovizia di particolari che non si sarebbe trattato della solita Assemblea periodica.

Sul tavolo riforma fiscalenegoziazione assistitagestione crisi d’impresasemplificazioni amministrativecertificazione parità di genere. In collegamento da tutta Italia la base ascolta le parole di De Luca che ribadisce la piena attività del Consiglio su tutti i fronti e la condivisione delle azioni del Governo in campo fiscale. Poi arriva, dicono, la risposta alle notizie, palesemente fake, apparse sulla stampa nelle ultime ore.

La tesi è chiara. Si tenta di screditare i Consulenti del Lavoro - ente vigilato dal Ministero del Lavoro - per colpire ai fianchi il numero uno del dicastero che, guarda caso, sta lavorando alla delicata riforma del Reddito di cittadinanza che tanto dà fastidio ai pentastellati. 

La posizione dei 2000 dirigenti in collegamento è compatta. Come negli ultimi diciotto anni, il sostegno al suo Presidente non si è fatto attendere. “Si tratta di un attacco politico, di fake news cucinate ad arte dai furbetti del reddito per delegittimare la riforma in cantiere”, ne è convinto uno dei tantissimi dirigenti presenti alla Assemblea. “L’Enpacl si sarebbe ‘comprata’ la Link Campus? Questa è bella! - commenta ridendo un altro dei partecipanti - niente di più uno dei tanti investimenti fatti dall’Ente”. 

Il commento è riferito ai 15 milioni che l’Ente ha investito nel fondo immobiliare della Regione Lazio “Sant’Alessio” che, tra l’altro, si è rivelato assennato. Al 30 giugno 2022 infatti il valore del fondo è aumentato dall’avvio del 17% facendo incassare all’Enpacl proventi per circa 700.000 euro.

L’Enpacl avrebbe finanziato borse di studio alla Link per un milione di euro. Fake news numero due, se possibile più inverosimile della precedente. Come tutti gli enti simili, emerge dalla discussione, l’Enpacl finanzia annualmente borse di studio, sempre in favore di Consulenti del Lavoro o praticanti, in numerose università italiane da Alma mater di Bologna alla Bocconi di Milano, dalla LUMSA di Taranto fino alla Link, dove in 4 anni sono state erogate borse di studio per 200 mila euro.

La Fondazione Studi si sdoppia “fittiziamente” in una Srl per licenziare più facilmente. Terza fake news messa in giro dai malpancisti grillini. Dall’assemblea emerge un quadro diverso: la Fondazione esiste dal 2001. Nel 2018 viene costituita una Srl per gestire i servizi commerciali della Fondazione, che non può per legge essendo una no profit. Altro che licenziamenti: da una ricerca approfondita risulta che in vent’anni di attività la Fondazione ha proceduto a solo tre licenziamenti. 

In più alla Fondazione l’età media è di 35 anni, per la maggior parte donne per le quali, da qualche anno, è stato predisposto un asilo dedicato ai figli dei dipendenti. Di questi tempi una notizia. Questa sì vera.

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