Dal Pnrr al personale: traballano i conti dei servizi sanitari regionali

La gestione finanziaria dell'Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali, secondo la Corte dei Conti, denota forte "instabilità". Ecco perchè

di Nino Sangerardi
Economia

Sanità, la relazione della Corte dei Conti sull'Agenas (Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali) 

“La Corte rileva il tratto di forte instabilità che ha connotato negli ultimi esercizi l’organizzazione dell’Ente, anche in ragione degli interventi normativi, che appaiono ispirati da esigenze contingenti anziché da solida programmazione a monte, come invece richiederebbe nel delicato settore in cui Agenas è chiamata ad operare”.

Parole che si leggono nella deliberazione della Corte dei Conti, sezione del controllo sugli Enti, in merito alla gestione finanziaria dell’Agenas (agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali), anno 2021.

Quest’ultima, nata nell’anno 1993 e vigilata dal Ministero della Salute, ultimamente ha assunto un ruolo più ampio di collegamento tra Ministero e Regioni sulle strategie di sviluppo del comparto sanitario.

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Agenas è coinvolto nella realizzazione del PNRR. I cronoprogrammi fissati nei Piani operativi riconducibili all’accordo sottoscritto con il Ministero della Salute e Presidenza del Consiglio dei Ministri, "non sono stati sempre rispettati con puntualità, sebbene le attività contemplate risultino ad oggi tutte avviate e in corso”.

Nel 2021 la spesa per il personale—un direttore, 25 dirigenti, 185 dipendenti a tempo indeterminato, 91 con rapporto di lavoro flessibile, in numero di 12 il personale comandato/esperti e collaborazioni esterne- pari a 9 milioni di euro, con una lieve contrazione rispetto al passato, dovuta alla cessazione di alcuni rapporti di lavoro a tempo indeterminato non rimpiazzati con testualità. Agenas è stata interessata da 41 ricorsi dinanzi al Tribunale Civile di Roma, in funzione di Giudice del lavoro, presentati da lavoratori precari.

La gestione del bilancio presenta risultati positivi per effetto della crescita delle entrate. Risultanze, tra l’altro, che, se sul piano strettamente contabile supportano un giudizio tranquillizzante sulla sostenibilità prospettica della gestione e sul basso impatto dei rischi di squilibri latenti a carico del bilancio, denotano “la presenza di criticità—scrivono i Giudici contabili—in ordine all’utile e efficace impiego delle risorse in dotazione, che necessitano di essere segnalate anche al Ministero vigilante per sollecitare un approfondimento delle relative cause, finalizzato anche a una corretta definizione del fabbisogno finanziario annuo dell’Ente a gravare sui trasferimenti statali”.

Nel corso del 2021 Agenas ha avviato nuove collaborazioni con alcune Regioni quale interlocutore tecnico inerente la sanità, nonché con l’Istat e con il Politecnico di Milano ai fini dello studio e sviluppo dei modelli innovativi dei presidi socio sanitari territoriali.

Va, altresì, menzionato il supporto offerto da Agenas a Ministero e Regioni interessate al governo dei Piani di rientro in ordine alla puntuale adozione delle misure di razionalizzazione concordate e del rispetto dei LEA(livelli essenziali assistenza), mediante elaborazione di pareri tecnici sui provvedimenti attuativi, monitoraggio dei risultati ed esame della documentazione prodotta dai Tavoli tecnici di verifica e del Comitato LEA.

La situazione amministrativa dell’Agenas testimonia avanzi in progressiva crescita. Stesso andamento hanno registrato le disponibilità di cassa alla chiusura di ciascun esercizio( da 93,81 milioni di euro nel 2016 a 132,00 milioni a fine 2021) mostrando costantemente un indice di elevata liquidità.

“Come più volte evidenziato nei precedenti referti—annota la Corte dei Conti—continua a registrarsi la discordanza tra i valori della consistenza finale di cassa della situazione amministrativa al 31 dicembre e della disponibilità liquida alla stessa data riportata nell’attivo circolante dello stato patrimoniale, in quanto quest’ultima considera anche la giacenza sul c/c postale. Al fine di renderli omogenei l’Agenzia è invitata nuovamente a raccordare i due dati. Al termine dell’esercizio in esame, la componente vincolante dell’avanzo di amministrazione, secondo la situazione amministrativa rettificata nella nota dell’Agenas del 22 settembre 2022 di riscontro alle osservazioni formulate dal MEF sul rendiconto generale 2022, ammonta complessivamente a 7,06 milioni di euro”. La relazione è stata inviata ai presidenti di Senato e Camera dei deputati

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