Draghi ai sindacati: "Serve un patto". Ma Landini frena: "Insufficienti 5 mld"
Un confronto permanente con l'obiettivo di farlo diventare strutturale per gestire al meglio la situazione di crisi: la proposta lanciata da Draghi ai sindacati
Draghi propone ai sindacati un patto sociale permanente
Un confronto permanente con l'obiettivo di farlo diventare strutturale per gestire al meglio la situazione di crisi: è questa la proposta lanciata dal premier Mario Draghi ai vertici delle sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil durante le due ore di confronto a Palazzo Chigi. All'indomani dell'approvazione del documento di economia e finanza, tra sindacati e premier, ci sarà un nuovo tavolo tecnico per dopo Pasqua, nel quale saranno presenti anche le imprese.
Draghi incontra con i sindacati, Landini: “Oggi non abbiamo avuto risposte”
GOVERNO: FONTI PD, 'BENE RIAVVIO DIALOGO CON SINDACATO' "Soddisfazione per l'incontro governo-sindacati. Ê importante che si sia riavviato il dialogo. Da questa situazione di crisi e incertezza si esce solo con un sovrappiù di coesione. È il momento di un confronto strutturato con tutte le parti sociali, per individuare insieme le soluzioni più efficaci. L'obiettivo comune è lavorare per attutire il duro impatto della crisi internazionale sull'economia e la società italiana". |
C'è quindi bisogno di tutte le competenze per affrontare questa situazione. Secondo il segretario generale della Cgil Maurizio Landini “Draghi ha proposto un confronto maggiore con le parti che possa restare tale o possa anche portare ad un patto. Per noi però è importante il contenuto non il contenitore. In questo momento lavoratori, pensionati e precari hanno già dato, devono prendere. Per fare un patto servono accordi concreti”.
“Abbiamo avanzato richieste precise sui mutui, sugli affitti, sulle bollette. Serve introdurre un intervento su chi ha redditi e patrimoni più alti, un prelievo, un contributo di solidarietà. Cinque miliardi non sono sufficienti, serve uno scostamento di bilancio perché c’è una emergenza sociale”, ha sottolineato Landini.
“Bisogna superare la precarietà, sul tavolo abbiamo posto il tema di politica industriale a partire da quella energetica con una cabina di regia specifica, abbiamo indicato la necessità con un aumento dell'inflazione l'indicatore Ipca depurato per i contratti non è più adeguato a tutelare i salari: l'insieme di queste richieste non hanno avuto risposte e non c'è una nostra soddisfazione". "Oggi non abbiamo avuto risposte dal governo”, ha concluso Landini.
Def, Cisl: "Bene l'idea Draghi di patto sociale, ora riempirlo di contenuti"
"Abbiamo approvato l'idea di costruire un patto sociale, ovviamente dobbiamo riempirlo di contenuti. Di per se' non e' un fatto acquisito ma si deve partire dalla condivisione degli obiettivi", ha invece dichiarato il segretario confederale della Cisl, Giulio Romani, interpellato davanti a Palazzo Chigi dopo l'incontro con il presidente del Consiglio, Mario Draghi.
Def, Bombardieri: "Oggi c'è un'emergenza ma non c'è stata risposta"
"Draghi ci ha illustrato la possibilità di strutturare un confronto articolato e permanente sui temi della crisi, ovviamente siamo interessati in un momento così grave di emergenza e c'è l'intenzione di convocare un altro incontro subito dopo Pasqua anche con le associazioni datoriali: sul metodo ci siamo. Ma nel merito non posso che registrare che rispetto alla perdita del potere d'acquisto di lavoratori e pensionati e al controllo dei costi energia le risposte che bisogna dare non ci sono. Abbiamo chiesto questo e di affrontare i temi della precarietà, delle pensioni e della riforma fiscale che erano nella piattaforma unitaria e che saranno sui tavoli che verranno: oggi c'è un'emergenza e su questi temi non c'è stata risposta", ha detto il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri al termine dell'incontro a Palazzo Chigi sul Def.
(Seguono le richieste dei sindacati...)
Nello specifico, Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al governo di aumentare la tassazione sugli extraprofitti per aiutare imprese e famiglie. Di fronte a questa richiesta, il premier Mario Draghi ha annuito. Lo si apprende dai leader sindacali, Landini, Bombardieri, Romani e Ganga, al termine della riunione a palazzo Chigi con Draghi e Orlando. Cgil, Cisl e Uil ritengono "insufficienti" i 5 miliardi di euro attualmente previsti dal Def. Servirebbe uno scostamento di bilancio.
La Cgil chiede inoltre al Governo Draghi "un prelievo di solidarietà" dell'1% per i patrimoni sopra 1,2 milioni di euro per tutelare i redditi più bassi. La Cgil stima che questa misura potrebbe dare un gettito di 6 miliardi. Governo, sindacati e associazioni datoriali si incontreranno dopo Pasqua, presumibilmente prima del 25 aprile, per discutere sulla crisi economica derivante dalla guerra in Ucraina.
(Segue...)
I sindacati pongono all'attenzione del Governo i seguenti temi: perdita del potere di acquisto di salari e pensioni, costi dell'energia, precari, riforma pensioni, riforma fiscale, moratoria dei mutui, blocco degli sfratti, aumento dei bonus per le bollette. "Siamo interessati al confronto - dice Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil - e ci misureremo sul metodo. Noi, ad esempio, chiediamo di ridurre il cuneo fiscale a vantaggio dei lavoratori".
Landini aggiunge: "La Cgil chiede un prelievo di solidarietà dell'1% per i patrimoni sopra 1,2 milioni. Darebbe un gettito di 6 miliardi a tutela dei redditi più bassi. I 5 miliardi previsti dal Def non sono sufficienti. Serve anche una cabina di regia tra Governo, imprese e sindacati per la politica industriale ed energetica. Il Governo riconosce che siamo in una situazione difficile da affrontare. Siamo anche preoccupati per l'effettiva realizzazione degli investimenti previsti dal Pnrr".
"Abbiamo approvato l'idea di costruire un Patto sociale, dobbiamo vedere i contenuti, il merito, ma si deve partire come si fece nel '92-93 dalla condivisione degli obiettivi, che tipo di Paese vogliamo costruire". Lo sottolinea il segretario confederale della Cisl, Giulio Romani, che insieme a Ignazio Ganga ha partecipato al tavolo con il governo al posto del leader Luigi Sbarra, assente poiché positivo al Covid.
"I 5 miliardi non sono sufficienti in questa fase ma - osserva Romani - pensiamo che le risorse si possano trovare, oltre che da uno scostamento di bilancio, da una maggior tassazione degli extra profitti e dal recupero di Iva nominale che l'aumento dei prezzi genera".