Draghi punta alla Banca mondiale. Le conferenze estere per spianarsi la strada
L'ex premier parte da uno dei più grossi concorrenti dell'Italia sul risparmio gestito, sarà ospite d'onore al convegno di Amundi a Parigi
Mario Draghi e la Banca Mondiale: così vuole spianarsi la strada
Mario Draghi ha scelto il suo prossimo incarico, niente ruoli in Italia, l'ex premier punta dritto alla guida della Banca mondiale. Finito il tempo di riposo, ora l'ex Bce vuole la poltrona più prestigiosa e per ottenerla si prepara ad un tour tra Usa ed Europa nel ruolo di conferenziere. Interessante è la prima tappa scelta per questo suo nuovo incarico, il suo tour - si legge su Milano Finanza - comincerà da Parigi il prossimo 22 giugno. Draghi sarà ospite di Amundi, il colosso francese del risparmio gestito controllato da Credit Agricole. La banca lo ha scelto come speaker d'eccezione alla sua convention dal titolo: "La scossa globale, dove cadranno i pezzi?".
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Curioso che Draghi - riporta La Verità - abbia scelto di iniziare il tour da conferenziere proprio dalla Francia, il paese più in tensione con l'Italia dopo l'elezione di Meloni come premier. Certo, Draghi è stato colui che da presidente del Consiglio ha messo i sigilli al Trattato del Quirinale, di cui è stato grande sponsor. Ma al netto delle affinità diplomatiche e delle coincidenze temporali, dal punto di vista finanziario è degna di nota anche Amundi, il cui invito è stato raccolto dall'ex premier italiano. C'è il precedente del 2008, quando Draghi alla guida di Bankitalia aveva richiamato l'industria del risparmio gestito ad assicurare in modo adeguato l'indipendenza: "dove opportuno anche con una separazione proprietaria, della società di gestione del risparmio dai gruppi bancari". Consiglio inascoltato dai francesi che comprarono Pioneer da Unicredit.