Politica
Draghi rifiuta la guida della Nato. L'Italia candida l'ammiraglio Cavo Dragone
L'ex premier ha rifiutato la richiesta del governo. Ora per presiedere il Comitato militare il nome indicato è quello dell'attuale capo di Stato Maggiore
Nato, il piano B dell'Italia dopo il no di Draghi
Mario Draghi è stato ad un passo dalla guida della Nato, ma l'ex premier alla fine ha deciso di non accettare. La sua candidatura sarebbe stata subito accolto con piacere a livello internazionale, ma è arrivato un secco no dall'ex Bce. Così il governo - si legge su Repubblica - è passato al piano B, e per il prestigioso ruolo di capo del Comitato militare dell’Alleanza, è stato indicato il nome dell'attuale capo di Stato Maggiore della Difesa: Giuseppe Cavo Dragone. "L’Italia resterà al fianco dell’Ucraina fino a quando ce ne sarà bisogno, auspicando ovviamente che a un certo punto si possa arrivare a un tavolo negoziale". È quanto auspica Cavo Dragone, che tra qualche mese potrebbe diventare il consigliere militare del leader politico dell’Alleanza.
L’ammiraglio Cavo Dragone - prosegue Repubblica - fa anche una riflessione generale sulle necessità strategiche dell’Alleanza, inclusa una maggiore attenzione per il fronte sud: "Il Mediterraneo è una regione strategica, la cui importanza è andata aumentando ancora di più a causa della guerra in Ucraina, la presenza di importanti risorse energetiche e del crescente numero di infrastrutture, come gasdotti e cavi per la migrazione dei dati. Poi c’è sempre il pericolo che se si lascia un vuoto, nemici o terroristi corrano ad occuparlo. Perciò è essenziale la collaborazione tra Italia e Usa". Durissimo su Putin: "Il suo obiettivo era dimostrare, per la seconda volta in pochi mesi dopo l’Afghanistan, che la Nato non funziona. Ha fallito".