Emergenza alloggi, nuove proteste. Più collaborazione tra pubblico e privato

Con l'inizio del nuovo anno accademico tornando a protestare gli studenti universitari esclusi dal diritto allo studio. Ma finora qualcosa è stato fatto...

di Redazione Economia
Economia

Caro affitti, inizia l'anno accademico e tornano le proteste per la carenza di alloggi universitari

L’anno accademico è cominciato e le proteste degli studenti contro il caro affitti in tutta Italia si sono presentate puntuali al primo giorno di lezione. L’oggetto delle contestazioni rimane lo stesso: la carenza di alloggi che colpisce principalmente i fuorisede, esclusi dalle graduatorie del Diritto allo Studio. Studenti che spesso non dispongono di sufficienti mezzi economici per affittare alloggi presso appartamenti di privati. Le nuove matricole alle porte rischiano di aggravare la situazione, contribuendo a un incremento della domanda di posti letto quasi incontrollato, non accompagnato da un’offerta altrettanto crescente. Quali che siano le cause, il fenomeno pone una serie di questioni che vanno dal diritto allo studio alla mobilità sociale, dalla fuga dei cervelli alle domande di docenza dei professori.

Ma in questi mesi qualcosa è stato fatto, non solo annunciato. Secondo i dati del Ministero dell'Università, grazie alle risorse del Pnrr, sono stati reperiti finora 8.533 alloggi, di cui 3.100 erano già esistenti, mentre i rimanenti 5.433 sono stati creati ex novo. Anche escludendo i primi e focalizzandosi solo sui nuovi alloggi, si è registrato un aumento del 13,5% in un anno. Questo rappresenta un significativo miglioramento rispetto all'aumento di circa un migliaio di unità che si poteva ottenere in passato utilizzando solo i fondi della legge precedente.

Leggi anche: Caro affitti, il Comune di Milano mette sul tavolo tre proposte

Un aspetto notevole è che, nonostante alcune difficoltà nell'erogazione dei finanziamenti, gli spazi individuati hanno comunque ampliato l'offerta negli studentati. Si tratta di un miglioramento particolarmente evidente per i 5.433 nuovi alloggi, ma anche i 3.100 posti letto preesistenti hanno avuto un impatto positivo sugli studenti. Queste strutture ora hanno destinazione specifica ed esclusiva per studenti universitari, per una durata tra dieci e venticinque anni, e prevedono sia un bando di ammissione per merito che almeno il 20% di posti destinati alle graduatorie del diritto allo studio.

Leggi anche: Pantheon, nuova piazza delle proteste: in corso il sit-in degli universitari

Diritto allo studio, rafforzare partnership pubblico-privato è la strategia vincente

Dei più di 8.000 alloggi sovvenzionati, 1.224 sono gestiti da enti del Diritto allo Studio (Dsu) e 981 dalle università, per un valore complessivo di 73 milioni di euro. Numeri che dimostrano come il rafforzamento delle partnership pubblico-privato tra Università, DSU e attori privati del mercato degli alloggi, abbia messo in moto un circolo virtuoso. La maggior parte delle candidature per nuovi alloggi, oltre 67.000, proviene proprio dal settore privato. Di fronte a questi numeri appare evidente quanto sia importante trovare la formula migliore per far collaborare pubblico e privato nel prossimo bando.

Entro il 2026 il PNRR pone come obiettivo la creazione di 60mila posti e, per non mancarlo, il coinvolgimento dei privati nei posti letto per studenti ha dimostrato essere una risorsa strategica e decisiva.  L'approvazione di nuove misure supplementari sul tema è attesa nei prossimi mesi, insieme all'avviamento di bandi per nuovi alloggi, per risolvere le questioni di rendicontazione e affrontare eventuali altre sfide e un nuovo decreto legge specifico è previsto tra novembre e dicembre.

Tags:
alloggi universitari