Enel, altro che sfiducia verso Scaroni-Cattaneo: ecco perché cala il titolo
Anche Carlo Messina "benedice" i nuovi veritci: "Cattaneo farà bene anche alla guida dell'azienda"
Enel, nessuna sfiducia a Cattaneo-Scaroni
"Ho molta stima di Flavio Cattaneo: è un manager di grandi capacità che ha raggiunto importanti risultati alla guida di aziende strategiche nell'ambito delle infrastrutture del paese. Sono convinto che farà bene anche alla guida di Enel". Così Carlo Messina interpellato dall'ANSA in merito alla nomina di Flavio Cattaneo come amministratore delegato della società con la più alta capitalizzazione in Borsa.
Se un ceo della caratura di Messina si espone per “benedire” una nomina significa che non c’è nessuna bocciatura del ticket Scaroni-Cattaneo, una coppia che anzi il mercato ha decisamente benedetto. Per capire perché la Borsa oggi ha penalizzato Enel, unica tra le partecipate, bisogna fare un passo indietro. Come può riferire Affaritaliani.it, infatti, il nome dell’ex amministratore delegato di Terna è sempre rimasto abbastanza “coperto”, mentre sui tavoli si discuteva di sostituire Francesco Starace con Stefano Donnarumma.
Pare, dunque, che nelle ultime settimane, dopo l’intensificarsi delle voci secondo cui quest’ultimo sarebbe stato incompatibile per la guida di Enel, alcuni fondi hanno pensato che potesse perfino rimanere il ceo uscente. E hanno deciso di comprare azioni. Oggi, all’indomani delle nomine che hanno cambiato il volto di Enel, il mercato tira il fiato e si concede una pausa in attesa di vedere quali saranno le prossime mosse di Cattaneo. A quanto ci risulta, molta attenzione verrà posta sul debito e sul suo abbattimento, di fatto replicando quanto avvenuto anche in Telecom.