Enel, Scaroni: "Al Milan non rinuncio. Unica mia condizione per la presidenza"
Il manager chiarisce sul gas-russo: "Sbagliato legarci con accordi così forti? Prima del 2014 erano più affidabili loro di Libia e Algeria"
Enel, Scaroni sui rapporti con i russi e sul suo nuovo incarico
Paolo Scaroni è il nuovo presidente di Enel. Il suo nome è stato al centro di polemiche e accese discussioni politiche, ma alla fine hanno vinto Salvini e Berlusconi che lo hanno sostenuto con forza. "Posso rinunciare a tutto, ma non alla presidenza del Milan". L’aveva già detto cinque mesi fa, - si legge sul Corriere della Sera - a chi gli domandava come mai non avesse fatto il ministro dell’Industria del governo Meloni. "Non me l'hanno mai chiesto — era stata la risposta del vicepresidente di Rothschild Italia —. E comunque non avrei accettato perché avrei dovuto rinunciare alla presidenza del Milan. È troppo divertente, una cosa cui tengo, una cosa nuova». Ed è così che, tra le condizioni poste dal manager a chi gli proponeva di rientrare tra i boiardi di Stato, restare alla guida dei rossoneri, nella sede di via Aldo Rossi, è stata la prima. Cui è seguita una seconda: «Non voglio fare il presidente a tutti i costi: non mi servono soldi né titoli onorifici. Lo faccio solo se posso dare un contributo di competenze in questo momento storico".
I pregressi buoni rapporti di Scaroni con la Russia - prosegue il Corriere - sono stati fino all’ultimo istante uno dei motivi principali del tentennamento meloniano. Anche se il manager, nei mesi scorsi, intervista dopo intervista, ha fatto emergere non solo il suo rinnovato interesse per la materia energetica, ma anche la sua posizione sui rapporti con la Russia. "Tutti li avevamo dai tempi di Enrico Mattei — ha detto in tv — noi e la Germania soprattutto. Abbiamo sbagliato a legarci con accordi così forti? Forse sì, ma la Russia allora era piu affidabile di Libia e Algeria. Solo nel 2014, invadendo la Crimea, ha mostrato una faccia che non conoscevamo".